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8 Marzo: Festa delle Donne

L’8 marzo festa delle Donne è la data simbolo delle lotte femminili contro la condizione di oppressione, di minorità, di subordinazione. Una scadenza tanto saldamente posizionata nell’immaginario e e nella mentalità quanto semisconosciuta nella sua autentica origine, nel suo percorso carsico, ricco di simboli e parole d’ordine.
(tratto da Alessandra Gissi “Storia dell’8 marzo” Edizioni LiberEtà)

La Giornfesta delle donne originiata Internazionale della Donna è un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ed è una giornata internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale.
L’usanza di regalare mimose in occasione della giornata non è invece diffusa ovunque. L’8 marzo era originariamente una giornata di lotta, specialmente nell’ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po’sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche, se non soprattutto, da connotati di carattere commerciale e politico.

Origine della Festa delle Donne

In Italia, la data simbolo è legata ad una storia che fa risalire l’origine della festa ad un grave fatto di cronaca avvenuto negli Stati uniti.
Questa storia fu elaborata dalla stampa comunista ai tempi della guerra fredda ma in Italia recentemente è stata riportata come la vera origine della festa della donna dai telegiornali creando così una “leggenda”. Nel 1909, le operaie tessili della fabbrica di New York Triangle Shirtwaist Company, che produceva le camicette alla moda di quel tempo, (le cosiddette shirtwaist) cominciarono uno sciopero, scegliendo il 22 novembre 1908 come data di avvio della protesta. Lo sciopero (noto anche protesta delle 20.000) fu causato dalle condizioni semi schiavistiche del lavoro nella fabbrica e proseguì per quattro mesi.

Il 25 marzo del 1911 lo stabilimento prese fuoco e le operaie “prigioniere” all’interno non ebbero scampo. L’incendio, per quanto le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro abbiano contribuito non poco al disastro, non fu doloso. Le vittime furono oltre 140, ma non furono tutte donne, anche se per il tipo di fabbrica erano la maggior parte. I proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, che al momento dell’incendio si trovavano al decimo piano e che tenevano chiuse a chiave le operaie per paura che rubassero o facessero pause troppo lunghe, si misero in salvo e lasciarono morire le donne. L’evento ebbe un forte eco sociale e politico, a seguito del quale vennero varate nuove leggi sulla sicurezza sul lavoro e crebbero notevolmente le adesioni alla International Ladies’ Garment Workers’ Union, oggi uno dei più importanti sindacati degli Stati Uniti.

manifestazione delle donne

In realtà la Festa delle Donne nasce dal movimento internazionale socialista delle donne. Era l’agosto del 1910 e Clara Zetkin (dirigente del movimento operaio tedesco che durante la prima guerra mondiale fondò la Lega di Spartaco), in occasione della seconda Conferenza Internazionale delle donne socialiste, tenutasi a Copenhagen, propone l’istituzione di una Giornata Internazionale Della Donna.
Successivamente la giornata comincia ad essere celebrata in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra mondiale (1914-18). La tradizione, nel nostro Paese, viene interrotta, nel 1943, dal fascismo. La celebrazione riprende durante la lotta di liberazione nazionale come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra, l’occupazione tedesca e per le rivendicazioni di diritti femminili. Nascono i gruppi di difesa della donna collegati al CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) che daranno origine all’UDI (Unione Donne Italiane).

Nel 1946 l’UDI prepara il primo 8 marzo nell’Italia libera, proponendo di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne. Sceglie la mimosa come simbolo della giornata.
La vera “esplosione” in termini di popolarità e di partecipazione, l’8 marzo l’avrà negli anni ’70. Anni che segnano la collaborazione dei movimenti femminili e femministi che, tra l’altro, operano attivamente per la legge di parità, per il diritto al divorzio e all’aborto.
La prima manifestazione femminista, risale infatti al 1972 e si svolse a Roma.
Ma il top, la celebrazione dell’8 marzo, lo raggiunge nel 1980, con una grande manifestazione unitaria in cui confluiscono per la prima volta tutti i movimenti femminili e femministi.
In conclusione possiamo dire che il percorso dell’8 marzo si snoda in quasi un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre, ideologie, ricostruzioni. Un cammino lungo e complesso per le donne di tanti paesi, con tanti sistemi di governo, più volte interrotto, ma che con grande tenacia hanno sempre ripreso con l’obiettivo dell’emancipazione e della liberazione delle donne.

Perché proprio la mimosa è il simbolo della giornata della donna?

mimose

Sembra che la mimosa sia stata adottata come fiore simbolo della giornata della donna dalle femministe italiane. Era il 1946 quando l’U.D.I. (Unione donne italiane) stava preparando il primo “8 marzo” del dopoguerra.
Si cercava un fiore che potesse contraddistinguere e simboleggiare la giornata. E furono le donne italiane a trovare nelle palline morbide e accese che costituiscono la profumata mimosa il simbolo della festa delle donne.
In più questi fiori avevano (e hanno) il gran vantaggio di fiorire proprio nel periodo della festa e di non essere troppo costosi.

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