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Cosa fare e cosa vedere in Baviera: la Guida completa

Una fuga d’inizio autunno? Ecco la Guida completa su cosa fare e cosa vedere In Baviera, dall’Oktoberfest che si tiene a Monaco sino ai castelli da fiaba di Fussen, per rilassarsi tra natura e storia.

La Baviera è a poche ore d’auto dall’Italia, la si raggiunge scavalcando le Alpi nei punti più facili. Una meta vicina, nuova e affascinante. Terra di forte personalità, divisa dal Danubio, si estende ai piedi della corona delle “sue” Alpi, su un altopiano collinare coperto in gran parte da foreste e dominato dalla montagna più alta della Germania (Zugspitze 2.964 m). Le complesse vicende del passato che hanno segnato questo paese dall’epoca romana, ne fanno un prezioso scrigno di memorie, testimonianze e cultura, con un’identità storica che rende i bavaresi una comunità legata fortemente alle proprie radici. Una terra immaginata spesso come severa e gotica, ma che al contrario stupisce per la sua gioiosa bellezza e la magia della sua architettura da fiaba. Arte, cultura, spettacolo, folklore e cucina, la Baviera è tutto questo, ma non solo. Scopriamola insieme, attraverso due itinerari diversi. Il primo percorso segue la Romantische Strasse, un viaggio nella Baviera più autentica, con le sue piccole cittadine medievali e i castelli da fiaba. Il secondo è dedicato a Monaco, città ricca di opere d’arte, cultura e gioia di vivere. E capitale della birra.

Cosa vedere in Baviera: i romantici Castelli

cosa-vedere-in-bavieraLa “Strada Romantica” è uno degli itinerari più antichi e famosi della Germania: residenze vescovili, città imperiali franconi-sveve, fiere, città borghesi, castelli… Il percorso, inaugurato nel 1950, si snoda per 341 Km da Fussen – località resa famosa dal mitico castello di Ludwig II – a Wurzburg, graziosa cittadina adagiata sulle rive del Meno e circondata da ordinate file di vigneti, che sembrano dipinti.

Appena giunti a Fussen l’aria della Baviera più autentica vi dà il benvenuto. La sensazione è quella di essere tornati indietro nei secoli, quando i castelli erano abitati da re, principesse e cavalieri e i boschi da elfi, fate e gnomi burloni. Concedetevi due passi tra le piccole e tortuose vie del centro storico: la luce morbida e avvolgente dell’autunno accarezza la fortezza di Hohes Schloss, edificata nel 1291 su un preesistente insediamento romano. Quella che fu la residenza estiva dei principi-vescovi di Augusta ora è il simbolo della città e offre la possibilità di ammirare capolavori del tardo gotico e del rinascimento provenienti dall’Algovia-Svevia e dalla Franconia e molto suggestive sono le pitture che impreziosiscono le facciate del cortile interno, in cui si fondono storia e magia. Poco lontano dalla fortezza si profila la sagoma della chiesa dell’ospedale Heilig-Geist, costruita nella metà del XVIII secolo, gioiello del Rococò. Per chi ama la musica, una visita al Museo Comunale è d’obbligo: ospitato nell’ex Monastero dei Benedettini di St.Mang, documenta la lunga tradizione dell’arte liutaia a Fussen, con una delle più vaste raccolte europee di strumenti storici, preziosi violini e strumenti ad archi. Anche il programma musicale della città è particolar-mente ricco e interessante. A settembre, nella stupenda cornice dalla Sala dei Cantori del castello di Neuschwanstein, si tengono concerti dedicati alle opere wagneriane. A poca distanza, un altro castello: lo Schlob Linderhof, in stile Rococò francese ove, per volere di Ludwig, è stata riprodotta la Grotta Azzurra di Capri.

Una sosta per dormire

Dopo tante emozioni, il calore di un’ospitalità di altissimo livello vi aspetta. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Dal Grand Hotel di prestigio al piccolo alberghetto di montagna, dalle semplici camere ammobiliate (Zimmer) alle fattorie (Bauernhof), in Baviera è facile sentirsi a casa propria, coccolati in un’atmosfera autentica e rilassante. A pochi chilometri dai castelli, due indirizzi in perfetto stile bavarese:
Schloss Hotel Lisl & Jagerhaus, antica casa di caccia recentemente ristrutturata, con vista sui castelli.
Gasthof Pension Helmer dove, nella stube, potrete deliziarvi con le specialità locali accompagnate da una grande scelta di birre alla spina.

Cosa vedere in Baviera: Schongau “l’angolo dei preti” e Augusta tutta ponti e fontane

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Schongau

Risalendo verso Nord si arriva a Schongau nel cuore dell’Alta Baviera. Da non perdere la zona del “pfaffenwinkel”(angolo dei preti), cosi detta per la densità di chiese e conventi che custodiscono preziose opere d’arte. L’atmosfera che si respira in questi luoghi è più di festa che di raccoglimento. Come doveva essere allegra, allora la religione! Una sosta obbligata è la Wieskirche presso Steingaden, la più bella chiesa Rococò della Germania.

Attraverso una strada costeggiata da boschi e vigneti si arriva a Landsberg am Lech, adagiata in un suggestivo paesaggio fluviale sul ripido pendio del fiume Lech. La città conserva intatto il suo fascino medievale. Si sviluppa tutt’in-torno alla piazza principale, ove si affaccia il palazzo municipale. Qui operò Domenico Zim-mermann, l’architetto più in voga del XVIII se-colo che “firmò” anche la Wieskirche. Dopo un tragitto di soli 40 Km, ecco Augusta, gioiello dell’architettura rinascimentale. E’ piacevole passeggiare lungo le mura cittadine, con i loro verdi giardini nel terrapieno e le romantiche torri. O perdersi nell’atmosfera tutta particolare del centro storico artigiano, con i vicoletti, le case dagli stretti frontoni e con i numerosi canali. E a proposito di canali, c’è chi sostiene che Augusta abbia più ponti di Venezia…ma fare il conto diventerebbe troppo faticoso! La “Augsburger Puppenkiste”, il teatro delle marionette più famoso del mondo, vi aspetta. Poco distante, sulla Maximilianstrasse, “sfilano” le splendide fontane della città: la fontana di Augusto, di Mercurio e di Ercole, che rendono la via una delle più belle della Germania.

Cosa vedere in Baviera: Nordlingen im Ries, Dinkelsbuhl e Wurzburg

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Wurzburg

Le mura di Nordlingen im Ries, da percorrere passeggiando La strada Romantica prosegue lungo un percorso disseminato di città ricche di fascino e storia. Sembra che il comune denominatore che lega questi luoghi sia le mura, austere e imponenti, che custodiscono il cuore di quello che un tempo furono piccoli borghi. La prima città che si incontra è Nòrdlingen im Ries. Il centro storico, sviluppato nei secoli in cerchi concentrici intorno alla grande chiesa tardo gotica, è molto affascinante; è un incanto girarlo e, se la temperatura lo permette, noleggiate una bici e tra una pedalata e l’altra immaginate di essere tornati indietro nel tempo. In ogni caso, “dimenticate” la macchina in una delle aree di parcheggio esterne per entrare dalla porta Balding e seguire il lungo camminamento coperto sulle mura, che regala bellissimi scorci sulle case attorno al canale. Dopo le mura, ancora vicoli e piazze. La più famosa è la Viehmarkt, con la lunga casa rossa, un tempo sede del mercato del grano; nelle strade vicine è tutto un susseguirsi di botteghe, pasticcerie e negozi di artigianato locale. Curiosare è più che un desiderio. E vale la pena soddisfarlo.

Ancora 30 Km ed ecco Dinkelsbuhl, uno dei borghi più pittoreschi della Strada Romantica. Dentro le sue mura, lunghe 3 km e mezzo con ben 18 torri, è un susseguirsi di angoli caratteristici e vicoletti magici. Il viaggio sta per terminare, ma le sorprese non sono finite.

L’ultima tappa, gemma del barocco portata allo splendore dai principi vescovi del casato di Schoinborn, riassume l’arte, la storia, la suggestione di questo angolo di Baviera. In primo piano il palazzo della Residenza, dove Giovan Battista Tiepolo dipinse l’affresco che raffigura il sorgere del sole sul mondo, considerato uno dei suoi più grandi capolavori. Ma Wurzburg è anche sinonimo di buon vino. In autunno le aziende vinicole propongono visite guidate alle storiche cantine: un’occasione per conoscere la centenaria storia della viticoltura nella valle del Meno e degustare una selezione di ottimi prodotti.

Cosa vedere in Baviera: Monaco, la capitale

Monaco

Monaco

Monaco di Baviera non è solo la capitale mondiale della birra e sede dell’Oktoberfest. E’ anche una città cosmopolita e mondana, certamente la più allegra di tutta la Germania. Da 20 anni a Monaco la qualità della vita è altissima. E ciò non dipende dalle vicine montagne, dai laghi che la circondano o dal clima mite. Questa città non lascia freddo nessuno: a chi vi giunge capita sempre qualcosa. Qualcosa che muta anche i freddi tedeschi in re dei party, sempre pronti a tirare notte tra bevute e balli, mettendo da parte l’immagine che si ha dei bavaresi, tutta loden e canti tirolesi.
Il suo fascino è incrollabile:conservatrice e frizzante al tempo stesso, Monaco è un singolare miscuglio di un temperamento latino e di culto delle tradizioni.
E’ una città dal cuore caldo, amante della vita e del divertimento, una metropoli europea con lo spirito semplice di un vecchio borgo. Basta un week end per innamorarsene. Vi consigliamo di arrivare in città almeno due giorni prima dell’inaugurazione dell’Oktoberfest, per visitarla con calma e assaporare il fervore dei preparativi.

Dimenticate la macchina, rischiereste di passare ore alla ricerca di un parcheggio (quasi inesistente nel centro) o peggio di perdervi nel mitico Stadtring, combattendo tra sensi unici e un traffico infernale. Preferite i mezzi pubblici, sono efficienti e veloci. La scoperta della città comincia dall’isola pedonale, nell’animata Karlsplatz (o Stachus, come la chiamano tutti). Da vedere tante vetrine, artisti di strada e contadini in costume che vendono spezie davanti ai grandi magazzini. Poi, vale la pena di salire sulla torre sud della FrauenKirche per avere la visione di Monaco dall’alto e apprezzarla in tutta la sua bellezza. Subito dopo sosta nella Marienplatz, cuore della città. Il punto di ritrovo più classico è ai piedi della Madonnina, fatta erigere dal principe Massimiliano I nel 1638: è’ questo l’osservatorio migliore per godersi la danza dei personaggi del carillon, il quarto più grande di tutta Europa, che tre volte al giorno, da maggio a ottobre, incanta i visitatori.
Il vicino Viktualienmarkt è una festa di colori e sapori: frutta, verdura, ma anche i tradizionali bouquet di fiori secchi e spezie, nel mercato più “in” di Monaco. Un giro tra le bancarelle è d’obbligo. Imboccando la Dienerstrasse ecco la Residenz, un grandioso esempio di sfarzo che racchiude la storia della Baviera e dei suoi principi, i Wittelsbach. Da non perdere: la Tesoreria, con i suoi gioielli del X secolo e il teatrino bomboniera, che gli esperti definiscono il più splendido esempio di rococò al mondo.

Dopo i piaceri dello spirito, quelli della gola

Ma poiché non si vive di sola arte, concedetevi una pausa ristoratrice. Provate le weiswiirste, salsicce bianche con senape dolce che gli intenditori mangiano solo di mattina, le salsiccette alla griglia o fatevi tentare dal leberkase, una specie di arrosto di wurstel che viene tagliato a fette.
Cambio di scena per una passeggiata nell’Englischer Garten uno dei più antichi e più grandi parchi d’Europa. Soste d’obbligo al tempietto neoclassico Monopteros, alla Torre cinese e al laghetto di Kleinhesselohe, dove potete rinfrescarvi con una birra nella “Seehaus” e mangiare qualcosa. La visita si conclude con il castello barocco di Nymphenburg, residenza estiva dei Wittelsback. Splendide le sue sale con la maliziosa collezione di ritratti di fanciulle aristocratiche e borghesi, voluta da Ludovico I, e ancor più ricco di fascino e atmosfera il parco, un tempo teatro di appassionati amori clandestini. Da non perdere la raccolta di porcellane, esposta nelle antiche scuderie del castello.

La Pinacoteca di Monaco che tutto il mondo invidia

Madonna del garofano

Madonna del garofano di Leonardo

Il pomeriggio è dedicato ai musei. Primo fra tutti la Vecchia Pinacoteca, voluta da Ludovico I che donò alla città gli splendidi tesori dei suoi antenati. Grazie ai quadri di Durer e alla grande collezione di dipinti di Rubens, è una delle più importanti pinacoteche del mondo. Ammirare “Madonna del garofano” di Leonardo, “L’incoronazione di spine” di Tiziano e opere di Rembrandt, Velasquez, Brueghel, El Greco, Murillo è una delle grandi attrattive del viaggio. Sempre alla passione per l’arte di Ludovico I si deve la Nuova Pinacoteca, ora adibita a Museo d’arte moderna, con un’ampia sezione dedicata ai romantici e agli impressionisti francesi. Gli amanti della Grecia Classica si danno appuntamento invece al Konigsplatz, il sogno ellenico” di Ludovico I che, colpito dalle statue antiche che aveva ammirato al Louvre di Parigi e dalla sculture del Partenone, decise di fare di Monaco “un’unica opera d’arte, mai i vista prima dai Tedeschi”. I suoi sforzi valsero alla capitale della Baviera l’appellativo di “Atene sull’Isar”.

Il programma del secondo giorno è ricco di appuntamenti. Prima di abbondarvi al ritmo sfrenato dell’Oktoberfest, visitate il Deutsches Museum, il più grande museo tecnico scientifico del mondo. E non vi sono dubbi, qui tutto è gigantesco. Sull’Isola dell’Isar, distribuiti su un’enorme superficie, vengono esposti oggetti e sistemi che testimoniano lo sviluppo della tecnica e delle scienze naturali: dalla miniera allo spazio, dal telefono alla fusione dell’atomo.

La migliore atmosfera in cui poter gustare la cultura è quella offerta da due ville. La prima è la Galleria Civica di Lenbachhaus, l’altra è la Villa Stuck. Entrambe sono state costruite a cavallo tra il XIX e il XX secolo dai principi pittori Franz von Len-bach e Franz von Stuck. Entrambe erano in origine previste come ville con annessi gli atelier pittorici. Oggi a Lenbachhaus si trova esposta un’importante permanente di paesaggisti, mentre a Villa Stuck è conservata la più grande collezione di opere di Kandinskij e di altri espressionisti. A Villa Stuck si entra solo quando si tengono particolari esposizioni, negli altri periodi ci si può accontentare di ammirare la meravigliosa architettura dell’edificio.
Un altro luogo deputato alla cultura è il Museo Civico di Monaco, in cui si tengono interessanti esposizioni di noti fotografi come Annie Leibovitz.

Migliori mesi per un viaggio a Monaco: maggio, giugno, settembre e ottobre.

Monaco by night

La capitale della Baviera ha una vita notturna frenetica. Il sole tramonta, Monaco by night vi aspetta per sedurvi con il suo fascino caldo, un po’ latino. Ogni sera si può trovare qualcosa da fare. Per i giovani, o per chi si sente tale, il posto giusto per finire la giornata è Schwabing, il quartiere più bohémien della città. Un tempo abitato da poeti e pittori, oggi è un susseguirsi di caffè, piccole taverne e locali dove si può ascoltare musica dal vivo, è il ritrovo preferito dalla gioventù universitaria. Monaco è la città dei giovani che l’hanno felicemente trasformata. È un risveglio che non coinvolge solo i grandi nomi che tornano a riempire i locali (e che si possono comunque incontrare dappertutto). Il risveglio è dovuto a tutti quei giovani che con idee e coraggio stanno facendo superare gli anni della tristezza.
Per gli amanti delle ore piccole c’è il kultfabrik (ex Kunstpark Ost), un intero quartiere, l’ex aeroporto, trasformato in una girandola di discoteche, ristoranti, cabaret, bar, night e caffè. Per i nottambuli estremi c’è il Nacht Cafè, un’istituzione: aperto 24 ore su 24 serve alle 6 la prima colazione.
A Monaco, i buttadentro costituiscono un vero e proprio tema di primaria importanza. Non c’è discoteca che non abbia il suo butta-dentro all’ingresso. Persino nel più scalcinato locale hard rock non si entra senza aver superato l’esame. Senza problemi e con la possibilità di divertirsi quanto e come nelle discoteche sono le feste che si tengono un po’ dappertutto. Basta cercare un po’ per essere sommersi da una marea di party. Ma anche senza consigli si va a colpo sicuro: le feste soddisfano ogni gusto musicale, ogni tipo di tendenza. Per tacere della moltitudine di concerti dal vivo che si tengono in quei luoghi. Naturalmente, la città ha da offrire molto di più di feste e balli scatenati.

Dove dormire a Monaco: 10 Hotel consigliati

Monaco è la città tedesca con il più alto flusso turistico e offre moltissimi alberghi e pensioni. È sempre buona norma, comunque, prenotare. Questo vale soprattutto nel periodo dell’Oktoberfest, durante il quale il costo delle camere aumenta in maniera sensibile.
Gàstehaus Garten. Se si prenota con un certo anticipo è anche possibile ricevere una camera nella foresteria annessa, che si trova nel parco. Colazione in terrazza con vista sul giardino all’inglese.
Opera. L’albergo più discreto di Monaco. Si sa che artisti celeberrimi vi hanno alloggiato. Ma il proprietario non rivela nemmeno le iniziali dei suoi ospiti.
Vier Jahreszeiten. Il suo nome è sinonimo i lusso puro. La lobby ha l’aspetto di un vero club londinese per gentlemen ed è punto di incontro preferii dai VIP.
Hotel Prinzregent. Soffitti a cassettoni, sculture in legno, arredamento rustico: per chi ama lo stile bavarese questo albergo nel Bogenhausen è d’obbligo.
Insel-Muhle. Fa parte degli alberghi tedeschi più romantici, si trova in un vecchio mulino del 1502 (di qui il nome) e ospita numerosi vacanzieri. Il giardino della birreria è uno dei più belli della città.
Platzl-Hotel. Il più nobile tra i rustici. Si trova nella città vecchia, in un edificio del 1573, e soddisfa tutti i cliché tipici bavaresi. Ottima la cucina regionale del ristorante «Pfister-mahle».
Luitpold. Vicino alla zona pedonale si trova questa pensione a conduzione familiare. Le camere sono arredate rusticamente e vengono periodicamente rinnovate.
Hotel Kriemhild. Rispetto agli altri alberghi ha un notevole vantaggio: si trova vicino al castello di Nymphenburg. Più che buona la colazione al buffet.

Dove mangiare a Monaco: 10 Ristoranti consigliati

Per evitare le trappole da turisti: chi cerca la vera cucina casalinga di Monaco deve puntare sui locali più piccoli, quelli che non appaiono sulle guide. In ogni quartiere c’è uno «specialista» di Leberkàse e di wùrstel. Basta tchiedere in giro.
Paulaner Bràuhaus. In questo locale caratteristico si può apprezzare il nuovo design bavarese vissuto dal vivo. Antichi soffitti a volta, boccali in rame lucidissimo, mobili in legno scuro. Clientela molto assortita. Birra e cibo ok. Tutti i giorni.
Gasthaus Glockenbach. «Doppia di manzo scozzese» (43 DM) con carni che provengono da allevamenti propri. Il pane arriva invece da proprie coltivazioni biologiche. Prenotare.
Tantris. L’ultimo baluardo per i gourmet di Monaco. Hans Haas, epigono del grande Heinz Winkler, ha tenuto alto il livello della cucina.
Lisboa Bar. Un po’ di carnevale di Rio mescolato a un pubblico di studenti e di esponenti della «scena». Cucina portoghese da innaffiare con Sagres o Dao, vini bianchi e aspri.
La Piazzetta. Un classico ristorante molto famoso. Molto gentili, propongono piatti italiani.
Osteria Italiana. Il ristorante italiano più antico (aperto nel 1897) e tuttora il migliore. Da provare i ravioli e i tortellini, meglio se nel romantico cortile interno.
Opatija. A 300 metri da Marine Platz piatti abbondanti a prezzi regolari
Das Weisse Bràuhaus. Una combinazione ideale tra eccellente cucina bavarese e ottima birra. Tutto viene cotto in padella e non nella friggitrice.
Isarbràu. Una locanda nella ex stazione di lsartal Bahnhof offre birra chiara di produzione propria e ottimo maiale alla griglia.
Rue des Halles. Buona cucina, per esempio galletti ripieni di funghi su un letto di insalata, atmosfera piacevole. Punto di incontro di giovani pubblicitari chic.

Cosa vedere in Baviera: Visite, tour e musei a Monaco

Cosa vedere in Baviera: l’Oktoberfest, la festa più “pazza” d’Europa

cosa-vedere-in-bavieraMonaco è una città con tanta voglia di divertirsi e durante le “pazze” giornate dell’Oktoberfest, quando la birra scorre a fiumi, tutti diventano amici fraterni al secondo norme boccale tracannato insieme.
L’Oktoberfest, la più grande festa popolare d’Europa, fu inaugurata nel 1810 in occasione delle nozze del principe ereditario Ludovico I con la principessa Teresa di Sassonia. Quello che fu un brindisi per celebrare un matrimonio altolocato è diventato con il tempo una grande manifestazione folcloristica, una kermesse a base di bionde e di scure, di weizen e di pilsner. Un evento caro all’animo tedesco, soprattutto ai bavaresi, che attira golosi e assetati da tutto il mondo, italiani in testa. Circa sei milioni di visitatori accorrono ogni anno per partecipare a questa festa che vede scorrere cinque milioni di litri di birra.

L’Oktoberfest si svolge negli ultimi due fine settimana di settembre e il primo di ottobre, ci si ritrova per assistere alla sfilata degli osti e delle birrerie che si snoda attraverso le vie della città fino alla Theresienwiese, un grande area teatro della kermesse, a poca distanza dal centro, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Sui carri, trainati da cavalli bardati a festa, troneggiano birrai e cameriere in perfetto stile bavarese. La sfilata dura circa due ore poi il sindaco di Monaco dà ufficialmente il via ai festeggiamenti, pronunciando la solenne frase “Ozapft is” (è spillato) mentre apre la prima botte di birra in uno dei capannoni. La festa continua con la la parata di uniformi storiche e lo sfoggio di costumi tipici dei vari paesi europei che partecipano alla festa. Un colorato carnevale con la straordinaria partecipazione di 2500 musicanti, 60 carri allegorici e centinaia di cavalli di razza.

Ma per vivere dal vivo l’Oktoberfest, lasciate i carri ed entrate in uno dei sette padiglioni della birra, allestiti per l’occasione nel grande giardino della Theresienwiese. Una sorta di immenso stadio coperto, dove le ammiccanti kellerine vestite di sete e pizzi servono a più di 10 mila avventori migliaia di pesanti boccali (mass) di birra da una misura intera, ossia da un litro (a vigilare sull’effettiva colmatura sino all’orlo c’è l’Associazione per il boccale pieno!).Tra una polla e un walzer, si canta a squarciagola, le risa coprono le allegre marce degli strumenti a fiato, l’odore della birra si mescola a quello del “steckerlfisch”(bastoncini di pesce) e dei polli arrosto. E la “birra scorre, con l’allegria di un torrente di montagna in piena” dicono i versi di una vecchia canzone bavarese. L’eccitazione generale sprigiona un fascino indescrivibile al quale non ci si può sottrarre. Preparatevi: l’impatto è forte e l’euforia pericolosamente contagiosa. Ma l’Oktoberfest è anche un pantagruelico appuntamento gastronomico. Mentre bevete, c’è chi cucina per voi. Dopo giorni di sfrenati festeggiamenti, gran finale con la banda musicale cittadina.
(per tutte le informazioni rivolgersi a Monaco Eventi)

Oktoberfest, nel giardino la birra si beve meglio

La grande stagione del divertimento a Monaco inizia a metà settembre con l’Oktoberfest ma se il tempo è clemente meglio dei grandi tendoni contenitore di superbevitori sono le birrerie con giardino: Chinesischer Turm al Giardino Inglese, è la più famosa della città.

Insel-Mahle, Von-Kahr-Strasse 87 è la classica birreria a conduzion familiare. Tra le tante birrerie meritano una citazione anche Seehaus, al Giardino Inglese (lungo il laghetto Kleinhesseloher), molto bella e, col bel tempo, strapiena.

Chi visitasse Monaco in primavera sappia che qui il tempo della birra «forte» inizia a marzo, il giorno di San Giuseppe. I grandi boccali si svuotano presso la birreria Augustiner.
Per i festaioli ricordiamo che a Monaco il Carnevale comincia 1’11 novembre (ossia l’undicesimo mese) alle ore 11.11 sul Viktualienmarkt e sulla Marienplatz.

Speciale Birra: Bionda o scura è la regina della festa

B come Baviera, b come birra, la bevanda nazionale, prodotta ancora oggi secondo la Reinheitsgebot (la legge sulla purezza della birra) del 1516.
Unici ingredienti permessi: malto, acqua, luppolo e lievito. A questa norma tuttora si ispirano le 746 aziende bavaresi, che ne producono quasi 30 milioni di ettolitri all’anno. La più antica fabbrica del mondo è a pochi chilometri da Monaco, a Freising, dove il primo boccale pare sia venuto alla luce nel lontano 1040. Ma è la capitale bavarese a vantare il più alto numero di birrifici della Germania e il maggior consumo pro capite di bionde e di scure (240 litri annuali contro i 150 della media nazionale). In tutta la Baviera, l’anno solare è scandito da stagioni diverse rispetto al resto del inondo: le famose “Bier-jahreszeiten” (stagioni della birra). Il capodanno è a marzo, quando inizia il tempo delle birre forti e vigorose, con un contenuto alcolico del 5%; a maggio è il momento della Mailbock e dell’apertura dei Biergarten (birrerie all’aperto), punto di ritrovo degli estimatori più autentici. Con l’inizio dell’autunno arriva, in occasione dell’Oktoberfest, la Miirzen, birra nata nel 1872 quando un birraio, disperato per avere esaurito le proprie scorte, provò a spillare la giovane birra del marzo precedente. Contro i rigori dell’inverno non c’è niente di meglio per riscaldarsi della Festbock, la birra del Natale e dell’anno nuovo che, in confezione natalizia, porta gli auguri dei birrai bavaresi per il nuovo anno. Se la birra, dopo il soggiorno in Baviera, più che un piacere è diventata una passione, non resta che frequentare un corso alla celebre accademia della birra di Spalt, in Franconia. Un’autentica università dove si studia di tutto: tecnica di produzione, degustazione e abbinamenti gastronomici.

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