The post Sex Toys più assurdi da regalare a Natale appeared first on I Like Shopping.
]]>The post Sex Toys più assurdi da regalare a Natale appeared first on I Like Shopping.
]]>The post Dove andare l’ultimo dell’Anno? 26 Luoghi dove festeggiare Capodanno appeared first on I Like Shopping.
]]>
Dalla romantica Parigi al Ballo Imperiale di Vienna, dalla “movida” di Madrid agli happening di Berlino e Londra: ecco come spendere l’ultimo dell’anno in una delle metropoli d’ Europa.
Il lucore dell’inverno boreale, il salmastro del Baltico, le distese di neve che ricoprono le 25.000 isolette del suo arcipelago: il Natale nella “città che fluttua sull’acqua”, così come definì Stoccolma Selma Lagerloff, premio Nobel per la letteratura nel 1909, ha un fascino tutto particolare, e sembra davvero di rivivere certe scene di “Fanny e Alexander”, uno degli ultimi film di Ingmar Bergman. L’arrivo del nuovo anno si aspetta in un bagno di folla per le strade: riscaldarsi non è un problema, tra bricchi di caffè lungo, biscotti allo zenzero, brioches di zafferano (“lussekatter”) e fiumi di glogg, vino caldo aromatizzato. I bambini si danno invece appuntamento allo Junibacken, il mondo incantato di “Pippicalzelunghe”.
CERCA OFFERTE HOTEL A STOCCOLMA CON TRIVAGO
La notte di San Silvestro nei saloni della Hofburg, l’ex residenza degli Asburgo, tra le guardie in costume e i solisti dell’Opera di Stato, mentre impazzano i valzer del gran “Ballo Imperiale” e un grande banchetto viene servito da camerieri in livrea: entrare in uno dei miti della storia è possibile: occorrono almeno 1.700 scellini e le prenotazioni sono raccolte presso l’Ente Nazionale Austriaco per il Turismo. In alternativa, potete porre il quartier generale nel paesaggio bucolico del Bosco Viennese (Wienerwald), nel piccolo paese di Hinterbruhl, già meta ambita degli artisti del Biedermaier. Franz Schubert e altri nomi di rilievo nel mondo dell’arte e della cultura, trovarono in questo luogo ispirazione, creatività e voglia di vivere.
Una cosa da fare assolutamente a capodanno è attraversare il sentiero di San Silvestro: è il percorso che, tra bancarelle e chioschi in cui scorrono fiumi di birra e trionfano golose specialità gastronomiche, attraversa il centro storico accompagnato da musica di tutto il mondo. A Capodanno ogni angolo di Vienna si trasforma in una pista da ballo in cui aleggiano note diverse: quelle del valzer nella piazza del Municipio, quelle della musica reggae nella Freyung o della musica classica in piazza Herbert von Karajan. A capodanno vivrete una magica notte tra musica da ballo e fuochi d’artificio e, come da tradizione austriaca, la fusione propiziatoria di figurine di piombo.
VIENNA ARRIVO! SCEGLI TRA 1422 HOTEL CON BOOKING.COM
Per un Capodanno vagamente rétro e trasgressivo si può raggiungere la capitale di Francia. Tra Rive gauche e Quartiere latino non si fa fatica a trovare traccia della Bohème vissuta da artisti e rivoluzionari. Raggiungere Parigi risulta particolarmente comodo e conveniente con i collegamenti che la Rail Europe Italia propone in TGV o in Pendolino, treni che garantiscono confort e sicurezza, Da Torino ci vogliono circa 5 ore, da Milano 6, ma ci sono collegamenti notturni da Venezia, Roma, Firenze, Genova.
NON PERDERE L’OCCASIONE, PRENOTA SUBITO UN HOTEL A PARIGI CON LASTMINUTE.COM
Arrivati in città ci si muove con la tessera “Paris Visite”, che permette di usare tutti i mezzi di trasporto pubblico per un numero illimitato di corse. Il pass può essere valido per uno o più giorni e con diverse estensioni sul territorio.
Dov’è, il 31 dicembre a Londra, il tradizionale self control britannico? Non ce n’è traccia nella notte di Capodanno nella mitica Trafalgar Square, zeppa all’inverosimile di giovani provenienti da ogni angolo del mondo. Per gustarsela, per partecipare alla festa, si può sfruttare uno dei tanti voli low cost ma anche Londra si può raggiungere in treno, su un comodo Eurostar, passando per il leggendario tunnel sotto la Manica.
INSERISCI LE DATE E SCEGLI TRA 4156 HOTEL A LONDRA CON BOOKING.COM
Se volete passare la notte di Capodanno a Berlino per un happening pieno di sorprese vi conviene organizzare la serata nel quartiere più di Kreuzberg, nella parte sudorientale, dove si sono sviluppati negozi di antiquariato, boutique di artigianato, ateliers di artisti e centri sociali che esplodono di musica e creatività: è lì che conviene passare la notte di Capodanno.
SCARICA LA LISTA COMPLETA DEGLI HOTEL A BERLINO CON TRIVAGO
La “movida”, o vita notturna, di Madrid si dipana fino all’alba nelle notti normali, c’è solo da immaginare cosa possa succedere l’ultimo dell’anno. Nella “calientissima” capitale spagnola, Capodanno si festeggia per le strade e, prima della mezzanotte, si va alla Puerta del Sol. Lì, al suono delle campane dell’orologio del Palacio della Comunidad, prima ancora del brindisi e delle scintille dei fuochi d’artificio, si mangiano i ben augurali chicchi d’uva: due per ogni rintocco. E solo quando la “Noche Vieja” lascia spazio al nuovo giorno è tempo di cenare!
CERCA UN APPARTAMENTO O UN B&B A MADRID CON LASTMINUTE.COM
Vuoi visitare una bella città e goderti un Capodanno allegro, ma non troppo movimentato? A Barcellona, per la notte di San Silvestro non è prevista una vera e propria festa di piazza. Ci si organizza come meglio si crede per il cenone, per poi tuffarsi nelle grandi arterie cittadine, le famose Ramblas e brindare in buona compagnia. Porta con te un grappolo d’uva con almeno dodici chicchi. Poco prima di mezzanotte cerca una chiesa che abbia un campanile con un orologio e posizionati lì vicino. Se a ogni rintocco riesci a mangiare un acino d’uva, avrai un sacco di fortuna nell’anno che sta per cominciare. Poi, puoi tirare mattina in una dei tantissimi locali della città. Se vuoi abbinare alla visita della città anche lui giro in Catalogna, puoi partire il 28 dicembre, in pullman, dalla costa ligure, e rientrare il 3 gennaio, passando dalla Costa Brava e visitare alcune località caratteristiche dell’entroterra.
SCOPRI I MIGLIORI 30 HOTEL A BARCELLONA CON BOOKING.COM
Gli scozzesi adorano fare baldoria e il Capodanno è uno di quegli avvenimenti che celebrano alla grande, senza badare a spese! A Edimburgo, tra fiumi di whisky e musica, i festeggiamenti durano ben 4 giorni: dal 29 dicembre al 1 gennaio. Tutto inizia con il Fire Festival, una scintillante fiaccolata che accende la città. Lungo George Street invece, tra le note delle bande musicali, delle cornamuse e dei tamburi, il 30 si celebra la Night Afore Fiesta, il party celtico più grande del mondo. E la notte di San Silvestro, nel cuore della città, tra musica, canti e balli, è il momento della Royal Bank Street Party, una coloratissima festa di strada con gli immancabili fuochi. Per partecipare è necessario un pass.
TROVI 1221 HOTEL E ALBERGHI A EDIMBURGO SOLO SU TRIVAGO!
Per vivere un Capodanno veramente magico, però, devi spingerti nel Grande Nord. Nel cuore della Lapponia potrai fare escursioni su slitte trainate da huskie e da renne, mini crociere su navi rompighiaccio tra gli iceberg del golfo di Botnia e gite con le racchette da neve o gli sci da fondo ai piedi. E poi, il bello di essere ad Haparanda, affacciata sul di Botnia, è che il Capodanno lo festeggi due volte: prima in Finlandia e un’ora più tardi, in Svezia (è sul confine).
CERCA LA TUA STRUTTURA PREFERITA AD HAPARANDA CON BOOKING
Non farti un cruccio se non puoi andare troppo lontano: anche le piazze delle nostre città offrono festose emozioni. E se sei stanca dei soliti veglioni, beauty farm, atolli incontaminati e piste innevate ti aspettano tante idee in giro per l’Italia per brindare all’anno nuovo in allegria e senza spendere una fortuna.
Chi l’ha detto che la Sardegna “merita” solo in estate? Fuori stagione puoi scoprire il suo volto più vero, selvaggio e unico: l’entroterra. Ti consigliamo di percorrerlo in fuoristrada, da Olbia fino a Sant’ Antioco attraversando le grotte e le gole della Barbagia, i sugheri e il granito del Gennargentu, la Foresta del Sulcis e poi via, verso Oristano, passando per il deserto di dune di sabbia di Piscinas. Fidati: sarà magico.
SARDEGNA: TROVA IL TUO HOTEL IDEALE CON TRIVAGO!
A Roma ogni angolo, viale e vicolo della città, a Capodanno si veste a festa. Ma il cuore più vivace della capitale batte in piazza del Popolo. È lì che, su un grande palco allestito per l’occasione si esibiranno le stelle della musica italiana. Ed è sempre nella piazza che, prima dei fuochi d’artificio, il conto alla rovescia per il brindisi viene urlato al vento. Preferisci invece un’atmosfera più raccolta? Vai in piazza del Quirinale ad ascoltare il concerto dell’orchestra del Teatro dell’Opera.
HOTEL A ROMA PER TUTTE LE ESIGENZE CON LASTMINUTE.COM
Se a Capodanno vuoi darti alla pazza gioia, Napoli fa al caso tuo. Puoi iniziare i festeggiamenti con una buona pizza prima di raggiungere piazza Plebiscito per il Concertone. Porta una bottiglia per brindare al nuovo anno e, dopo la mezzanotte, spostati a Castel Nuovo, a pochi passi dal mare, per goderti l’incredibile spettacolo pirotecnico. Subito dopo spostati al Porto Marittimo dove si comincia a ballare.
NAPOLI E’ UN’OTTIMA META: PRENOTA ORA CON LASTMINUTE.COM
Vuoi concludere l’anno in maniera rilassante, alternando escursioni a piedi a bagni termali? Vai in Toscana e partecipa al Capodanno a piedi, con passeggiate di quattro o cinque ore tra le Crete senesi, una distesa di colline argillose che offrono spettacolari fenomeni di erosione delle rocce rendendo il paesaggio davvero lunare. Puoi seguire i cammini che collegano Buonconvento a Montalcino, Pienza a San Quirico d’Orcia, in un’area naturalistica ancora intatta. A Bagno Vignoni l’atmosfera è fiabesca, tra i vapori caldi che si sprigionano dalla piazza-piscina colma d’acqua termale.
TOSCANA: TROVA IL TUO HOTEL IDEALE CON TRIVAGO!
Sei romantica e ti piacciono le rievocazioni storiche? In Veneto, in provincia di Padova, c’è una cittadina che si chiama Montagnana ed è interamente circondata da mura medievali ancora intatte, costruite dalla Signoria dei Carrara. È nota per il Palio che si svolge a settembre, ma anche a Capodanno si veste a festa per il veglione del 31 dicembre e la Festa della Mantella del 2 gennaio. Per San Silvestro la serata di gala è in un antico castello con cenone a base di prodotti regionali, musiche, danze e giochi d’epoca. Il 2 gennaio, non perderti la Festa della Mantella, con giullari, dame e cavalieri, sfilate e canti corali in cui tutti, turisti compresi, formano un unico corpo di attori. Anche tu puoi far parte del grande spettacolo indossando la Mantella di Montagnana che, secondo un’antica leggenda, riuscì a cacciare il nemico dalla città.
TI INNAMORERAI DI MONTAGNANA: PRENOTA ORA CON eDREAMS!
La notte di San Silvestro comincia nel più classico dei modi: con un grande concerto in Piazza Castello. Ma, allo scoccare della mezzanotte, oltre all’atmosfera si incendierà anche il Castello Estense! Niente paura, si tratta solo di un favoloso spettacolo pirotecnico; la piazza illuminata, poi, si trasformerà in una discoteca all’aperto.
Per un Capodanno in città, ma romantico, Firenze resta sempre la meta più gettonata. Dopo cena potrai fare una passeggiata lungo l’Arno, fino a Piazza Michelangelo, la terrazza sulla città, dove brinderai sotto un cielo illuminato dai fuochi d’artificio e poi via, lontano da folla, per festeggiare in intimità l’arrivo dell’anno nuovo.
Piazza San Carlo, tra acrobati che volteggeranno a 20 metri di altezza, danzatrici chiuse in enormi sfere trasparenti e colorate biglie volanti sospese sopra il pubblico, la sera del 31 dicembre si trasformerà in un teatro all’aperto che regalerà a Torino una notte di grande festa. Poi la piazza diventerà discoteca e si potrà ballare fino al mattino. Il giorno dopo? Salta in auto e spingiti nelle Langhe per fare scorpacciata di tartufi.
Per ritrovare equilibrio e benessere nella notte di San Silvestro non hai bisogno né di spingerti in cima a una vetta né di soggiornare in una vivace cittadina. Scegli una località termale come Roncegno, vicino a Trento, e regalati una vacanza di coccole. Avrai tutto il tempo di provare massaggi come lo shiatsu, sperimentare lo yoga, fare passeggiate nella natura e mangiare cibi biologici. Insomma, relax per il corpo e per lo spirito.
Se in inverno il tuo cuore batte solo per lo sci e non sai immaginare nulla di più emozionante di una pista completamente deserta la mattina di Capodanno, Campitello di Fassa, in Trentino può essere la tua meta ideale. Tra le cattedrali rocciose ammantate di bianco delle Dolomiti, offre 42 km di piste che collegano i passi Sella, Gardena, Campolongo e Pordoi lungo la mitica Sella Ronda.
A San Silvestro vuoi abbinare lo sci al divertimento? A San Vigilio di Marebbe, potrai percorrere 90 km di piste di Plan de Corones e approfittare della vivace vita notturna della vicina Brunico. A Capodanno il divertimento comincia alle 19 e i festeggiamenti, tra canti, balli, birra e delikatessen andranno avanti fino all’alba. Su un grande palco in via Bastioni si alterneranno dj italiani e stranieri che, tra raggi laser ed effetti speciali, ti faranno ballare fino all’alba. In paese, invece, la notte di San Silvestro i maestri della scuola di sci accenderanno una fiaccolata lungo la pista Piz de Plaies per essere accolti al loro arrivo da uno spettacolo di fuochi d’artificio.
Ami la montagna, ma sei “allergica” alle piste da sci? Regalati un lungo week end a Bressanone, città medievale circondata da frutteti e vigneti, e ricca di monumenti, negozi e favolosi ristoranti. La mattina del 31 dicembre vedrai tanti mini spazzacamini aggirarsi nei vicoli e sotto i portici: è la tradizione. In attesa che cominci il veglione sotto le stelle, i bambini del posto augurano così felicità e gioia a tutti. La sera, poi, tra gli stand gastronomici del Mercatino di Natale in Piazza Duomo, si aspetta la mezzanotte, con i tradizionali fuochi d’artificio, tra musica e danze.
Se hai qualche giorno di vacanza in più e per te si può rinunciare a tutto tranne che ai festeggiamenti per l’ultimo dell’anno, allora leggi qui. Ecco alcune simpatiche proposte e…parti!
Eccitante, tumultuosa, imprevedibile: è l’ultimo dell’anno passata in mezzo alla folla di New York, che si raduna come tradizione nel cuore della “Grande Mela”, in una Times Square rischiarata a giorno da luci, luminarie, fuochi d’artificio. Nella Grande Mela non c’è bisogno di cercare ristoranti di lusso e locali alla moda. L’appuntamento con l’anno nuovo è a Time Square dove, tra luci, suoni e tanti effetti speciali, a mezzanotte vedrai cadere e frantumarsi in mille pezzi la sfera gigante. Si saluta il nuovo anno sentendosi cittadini del mondo, circondati da gente di ogni razza e di ogni paese, in un clima davvero esplosivo.
Se sogni un capodanno in un posto caldo e una vacanza su una spiaggia caraibica, scegli la Giamaica: vivrai un ultimo dell’anno pazzo. Una volta, infatti, questo era l’unico giorno concesso agli schiavi per fare festa. Ancora oggi nelle strade dell’isola caraibica la notte di San Silvestro impazza quel folle carnevale, detto Junkanoo. Tra abiti sgargianti, costumi bizzarri e musica incessante, il divertimento è assicurato.
Se ami il mare, le isole deserte e i delfini, salta su aereo e vola a Sumatra. Poi con una barca a vela, cullata dalle onde dell’Oceano Indiano, goditi i panorami mozzafiato e i fondali incantati dell’arcipelago indonesiano: sarà un’esperienza indimenticabile.
Ami l’avventura e le emozioni forti? Anche se non assomigli ad Indiana Jones ecco un Capodanno accattivante dal fascino speciale. Puoi iniziare il nuovo anno con un viaggio in Tunisia, alla scoperta del deserto e della sua magia a bordo di un fuoristrada. Un viaggio piuttosto classico ed economico che puoi facilmente trovare in qualunque agenzia. Partecipare a questa spedizione è un modo per metterti alla prova. Farai tantissimi chilometri nel deserto, da Tunisi a Kairouan, fino a Douz, splendida oasi con un bellissimo palmeto. D’obbligo il passaggio ben augurale attraverso la Porta del Sahara (nel deserto del Sahara sì viaggia solo in fuoristrada). Per la notte di Capodanno è previsto il cenone con specialità tunisine e festa berbera con tanto di danze tribali.
Ma c’é anche chi si organizza per passare un Capodanno alternativo. Alcuni gruppi ad esempio scendono all’interno del monte Corchia, sulle Alpi Apuane riconosciuto come la palestra italiana della speleologia. Chi c’è stato assicura che per circa 50 km. (ma ancora l’esplorazione, iniziata nel 1841 da Giuseppe Simi, non è conclusa) si assiste ad uno spettacolo di gallerie di assoluta bellezza: pozzi spesso profondi, laghi e fiumi, cascate, stalattiti e stalagmiti provocano una sensazione forte, o comunque fuori del comune. Si può scendere, tanto per capire, fino a 1.200 metri. Ecco, è in questa situazione ambientale che ci si porta dietro una bottiglia di spumante, un po’ di dolci e qualche candelina. Ci si ferma su una spiaggetta vicino ad un laghetto, sullo sfondo il rumore dell’acqua che scorre. A mezzanotte si stappa la bottiglia e si brinda al nuovo anno: ammetterete che è un modo piuttosto insolito. Una sola raccomandazione: chiunque voglia avvicinarsi al mondo della speleologia è opportuno che si appoggi a gruppi organizzati ed esperti, indispensabili per fare queste esperienze con la massima sicurezza.
Non sai ancora quanti giorni di vacanza avrai a disposizione? Non hai ancora idea di quanti soldi potrai investire in un viaggio? Non hai ancora deciso con chi partire? Se a ridosso del Capodanno non ti sei organizzata, ma la voglia di evadere è tanta, non disperare. Basta un po’ di pazienza e, a colpi di clic, potrai ancora trovare la soluzione che ti piace di più. I viaggi rimasti invenduti, a pochi giorni dalla partenza, vengono messi sul mercato a prezzi ridotti. Le offerte dell’ultimo minuto non riguardano solo i voli, ma anche alberghi e completi pacchetti turistici.
Ecco i migliori siti per organizzare una vacanza per capodanno:
The post Dove andare l’ultimo dell’Anno? 26 Luoghi dove festeggiare Capodanno appeared first on I Like Shopping.
]]>The post Stuzzichini di Natale: come aprire il Menù della Vigilia appeared first on I Like Shopping.
]]>
Ecco allora delle idee per preparare sfiziosi stuzzichini di Natale per aprire il Menù della Vigilia.
Se escludiamo le fritture, che necessariamente vanno fatte al momento, la maggior parte delle ricette che si prestano a essere servite in mini porzioni si possono preparare in anticipo, un bell’aiuto per chi magari lavora fuori e torna a casa con ben poco tempo a disposizione prima che arrivino gli ospiti.
Stuzzichini di Natale semplici e veloci possono essere: tartine, “fogliette”, rotolini, o tortini perfetti e facili da preparare e consentono spesso di utilizzare quanto c’è già in frigo, come ad esempio, salumi, sottaceti, formaggi, salse; tutto può servire, contano soprattutto la fantasia e la capacità di abbinare gli ingredienti, con la giusta sintonia di sapori.
La base più classica è il pane a cassetta o il pan carrè spalmato con un velo di burro. Ma possiamo anche usare fettine di pane casareccio, otterremo deliziosi e profumati crostini, perfetti come stuzzichini di Natale.
Per rendere le tartine ancora più invitanti possiamo dare loro forme diverse utilizzando degli stampini per tagliarle e poi decorarle con fiorellini intagliati da tocchetti di carota, fettine di limone, roselline fatte con la buccia di pomodoro, rotelle di cetriolo, olive.
Semplici e deliziose “ Sfogliette” sono perfette come stuzzichini di Natale. Per prepararle basta cuocere in anticipo le basi, anche utilizzando della sfoglia già pronta, farle raffreddare e metterle in una scatola di latta o in un contenitore ermetico. Saranno ottime anche uno o due giorni dopo.
Se servite fredde possiamo farcirle con maionese e gamberetti, con formaggio cremoso profumato con erbette aromatiche tritate, con burro ammorbidito insieme a salmone affumicato e foglioline di sedano o finocchietto.
Se servite calde basta posizionarle su una teglia e passarle pochi istanti nel forno per poi farcirle con il ripieno caldo.
I rotolini sono anch’essi stuzzichini di Natale semplici e veloci. Possiamo decidere di prapararli utilizzando pane per tramezzini o delle tortillas. Dopo aver spalmato la base con una salsa, ad esempio la maionese, oppure con il burro o un formaggio spalmabile, possiamo a piacere farcire con fettine di salumi alternate a foglie di insalata o fettine di verdure grigliate. Anche i rotolini possono essere preparati in anticipo avvolti nella pellicola e tagliati a fette al momento.
Anche se nella realizzazione richiedono un po’ più di impegno il risultato è sempre qualcosa di molto invitante. Se non abbiamo troppo tempo a disposizione possiamo preparare questi stuzzichini di Natale anche il giorno prima e poi scaldarli nel forno per qualche minuto prima di servirli.
Sempre per velocizzare possiamo usare la pasta sfoglia o la pasta frolla già confezionate e preparare un ripieno rustico a base di salumi a cubetti con uova e formaggio, oppure con verdure rosolate in padella e unite con besciamella, o magari andando sul classico con ricotta e spinaci. Non c’è limite alla fantasia. Il contrasto dolce salato di quelli preparati con la pasta frolla (quella dolce che usiamo per le crostate) ha un gusto davvero unico.
103 Libri da regalare a Natale selezionati per tutti i gusti
Natale si avvicina e arriva quel periodo dell’anno in cui è tempo di pensare ai regali ma spesso non si sa cosa fare. Un libro da regalare può risolvere ogni indecisione, c’è un libro per tutti, grandi e piccini, per soddisfare curiosità, hobby ed interessi, ecco perchè abbiamo stilato questo vademecum sui Libri da regalare a Natale…
La Guida completa e aggiornata ai Regali di Natale
Natale è arrivato e siete a corto di idee su cosa regalare ai vostri amici e familiari? Ecco la Guida completa e aggiornata ai Regali di Natale per fare bella figura, per scegliere un regalo che sia utile, simpatico, originale e che vi faccia ricordare nel tempo…
Ricette di Natale: Intervista alla Food Blogger Cristina Annatelli di KitchenCri.it
Apparecchia tutti i tavoli di casa e fai felice tutta la tua famiglia con i consigli e le ricette di Natale della Food Blogger Cristina Annatelli, autrice di KitchenCri.it...
Stuzzichini, lecca lecca & co – Valéry Drouet
Salati o dolci, filanti o croccanti, d’ispirazione mediterranea o esotica, il libro contiene 30 idee e ricette per realizzare bocconcini golosi e allegramente infilzati. Gli stuzzichini di Natale più invitanti sono pronti per la presa!…
Spuntini e stuzzichini – B. Minerdo e G. Venturini
Dalla collaborazione fra Slow Food e Giunti nasce Spuntini e stuzzichini, un libro pensato per chi vuole imparare senza timore dall’autorevolezza di Slow Food. Stile divulgativo, approccio semplice e iconografia decisamente ricca…
Antipasti e stuzzichini
Saporiti antipasti o stuzzichini golosi, un buon vino e un conversazione interessante rappresentano un inizio perfetto per una serata piacevole…
The post Stuzzichini di Natale: come aprire il Menù della Vigilia appeared first on I Like Shopping.
]]>The post 103 Libri da regalare a Natale selezionati per tutti i gusti appeared first on I Like Shopping.
]]>Spesso quando arriva il momento di decidere il regalo non sappiamo che cosa scegliere e, come ogni anno, impazziamo a cercare idee per i consueti regali a parenti e amici. Si ha sempre paura di cadere nel banale, perché spesso ci si ritrova all’ultimo momento a comperare i regali e poi si finisce, magari, per non azzeccarli.
Cerchi un regalo senza sapere cosa fare? I prezzi sono alti, e non sai come conciliare una spesa modica con un oggetto duraturo? Forse non ci hai mai pensato, ma un libro può essere la scelta giusta. Con un libro puoi accontentare tutti, grandi e piccini. Meglio, allora, andare sul sicuro e acquistare un buon libro che è doppiamente salutare: ovviamente per chi lo riceve ed anche per il tuo portafogli.
– Per chi le curiosità storiche il libro perfetto è I personaggi più malvagi dell’antica Roma. Molte persone sono convinte di conoscere le malefatte e i delitti dei personaggi più celebri della Roma antica come Catilina, Verre, Nerone o Agrippina. Ma sarà vero? Di quali crimini stiamo parlando? E perché questi personaggi dell’antichità sono ricordati come malvagi? Verre era un semplice ladro, o soprottutto un torturatore con molta fantasi? Catilina iniziò a praticare la malvagità molto prima di relazionarsi con Cicerone?
– Per gli appassionati di trading o più semplicemente per chi vuole investire ecco il libro L’Analisi Candle Model di Moglie Giacomo, noto relatore all’ IT Forum, che, partendo da conoscenze minime sulle candele giapponesi, crea una tecnica valida sia per il trading veloce che l’investimento a lungo periodo.
– Invece in Voglia di cuore Roberto Gervaso (Bompiani) esprime la voglia di ritornare ai sentimenti di ogni giorno: amore, amicizia, affetti familiari; un esame di coscienza in un momento di grande confusione morale e spirituale.
– Le più belle battute dei film di Totò, da “Un po’ di rispetto, è un cadavere morto”, a “I parenti sono come le scarpe: più sono stretti più fanno male”, a “Signori si nasce, io lo nacqui” in un libro che piacerà ai tanti che hanno nel cuore questo grande attore napoletano: Parli come Badi (Rizzoli).
– Con L’arte di persuadere imparerai quest’arte, come esercitarla e come difendersene: ecco svelati tutti i “trucchi” per far fare agli altri ciò che vogliamo.
-Consigli utili e piccoli trucchi per chi ha fretta di dimagrire e per chi non riesce a dimagrire in Il viaggio dimagrante di Rosanna Lambertucci.
– Per quanti per questo Natale avranno come “regalo” un bel bambino! Bambini Sani e Felici for Dummies di Giulia Settimo è un manuale semplice e pratico su come crescere un bambino sano per farne un adulto sereno e felice.
– Come allevare il bambino dalla nascita fino ai 6 anni di Penelope Leach (Mondadori) è un serio aiuto per i genitori. È un volume corredato di oltre 500 illustrazioni, che segue le varie fasi dello sviluppo del bambino sia fisico che mentale.
– Se avete figli leggete Il nuovo bambino di Marcello Bernardi, un libro fondamentale per tutti i genitori.
– Come allevare un bambino felice, di Francoise Dolto, grande psicanalista francese, che risponde alle domande di genitori sempre più preoccupati del futuro dei figlioli.
– Leggendo Parole dell’Anima ci si sente vicini agli autori e grati verso chi ci rende più ricchi spiritualmente.
– Attualità anche in Quando la Madonna piange (Mondadori) di Andrea Tornielli, guida ragionata ai luoghi del soprannaturale in Italia: lacrimazioni di statue, apparizioni mariane, stigmatizzati guaritori.
– Preghiere agli angeli (Mondadori) di Haziel. L’autore, esperto di angeli e arcangeli, ha creato una guida per comunicare con il mondo dello spirito: liberarsi da tutto ciò che turba la nostra pace interiore è possibile.
– Superfood è un libro di Jessica Nadel con oltre 100 ricette, facili da realizzare, per portare in tavola i superfood a ogni pasto.
– Un volume veramente molto utile e con un’accurata confezione è Le ricette regionali italiane di Anna Gosetti della Salda (Casa Editrice Solares), che contiene i cenni storici e le ricette delle varie regioni d’Italia.
– Crocchette e scatolette costano molto e hanno ingredienti discutibili, addirittura dannosi per la salute degli animali. BARF La Dieta naturale per il tuo Gatto è un libro scritto da Petra Rus e Enio Marelli per fare chiarezza e offrire ai gatti un’alimentazione equilibrata e naturale com il metodo BARF, acronimo di Biologically Appropriate Raw Food.
– Per grandi e piccoli sono i libri di animali. Utilissimo è il Pronto soccorso per gli animali di Piero Fortunati (Mondadori), che indica cosa fare in caso di incidenti o malattie, per sentirsi utili e poter soccorrere gli animali nel modo giusto.
Romanzi e confessioni, vicende private e testimonianze storiche scelte tra i classici. Idee regalo per chi ama immergersi nelle parole.
– Di noi tre (Bompiani) di Andrea De Carlo è un romanzo che rispecchia le vicende di tre ragazzi nei quali si riflettono tematiche profonde e coinvolgenti, l’amicizia, l’amore e il faticoso processo di maturità di un’intera generazione, costretta a fare il bilancio tra i sogni e le utopie e la sofferta realtà. I protagonisti sono Marco, Misia e Livio, giovani all’inizio del romanzo, alla fine degli anni ’70, più adulti vent’anni dopo, accomunati da una carica vitale e dal desiderio di non arrendersi alla convinzione che la maturità porti inevitabilmente con sé la perdita della capacità di sognare e di desiderare.
– Desideri è un libro di Susan Minot che narra storie di giovani con i loro sogni e disavventure amorose.
– Cercando Emma di Dacia Maraini (BUR) indaga sul profondo e contraddittorio rapporto che lega uno scrittore al suo personaggio più amato. Ma soprattutto l’autrice vuole capire perché Flaubert si rivelò così ostile a Madame Bovary.
– Nel bellissimo I Ponti di Madison County, Robert James Waller (Sperling & Kupfer) narra la storia vera del fotografo Robert Kincaid che casualmente incontra una donna, Francesca Johnson, moglie di un agricoltore. Da quell’incontro nascerà un legame assai profondo e la loro esperienza sarà così intensa da riuscire a trasfigurare i luoghi consueti e i gesti quotidiani.
-Ne L’età dell’innocenza di Edith Warton (BUR) l’autrice mette induce l’impossibilità di essere una donna libera nei sentimenti e nei comportamenti in un mondo condizionato dagli obblighi sociali. Dal libro Martin Scorsese ha tratto l’appassionante film, candidato al Leone d’Oro di Venezia.
– Donne invisibili (Bompiani) di Fabiola De Clercq parla, per mezzo di una storia vera, dell’anoressia che, come sostiene l’autrice “non esiste, esiste soltanto dolore”.
– Nella In quale nascondiglio del cuore (Mondadori) Lidia Ravera vuole svelare al figlio i suoi trucchi “per essere un po’ più felice, un po’ più robusto dentro, un po’ più attrezzato per vivere”.
– Jeanette Winterson con il suo romanzo autobiografico, Non ci sono solo le arance (Mondadori), racconta con sense of humor e irriverenza la sua scoperta dell’amore nella figura imprevista di una coetanea. In Inghilterra è stato un libro di culto.
– Per i lettori più romantici, ecco riproposto il superclassico Rebecca la prima moglie di Daphne Du Maurier (Il Saggiatore).
– Dell’amore e di altri demoni è il libro di Gabriel Garcia Marquez (Mondadori), in cui si mescolano intrecci amorosi; è il rovescio dell’epopea sentimentale raccontata in L’amore ai tempi del colera, ma è anche il complemento nell’universo fantastico e ribelle del grande scrittore colombiano.
– Un libro al femminile, scritto da una donna e dedicato alle donne: Una Sotis, giornalista milanese che racconta la cronaca di avvenimenti cultural-mondani, è l’autrice di Una come tutte (Mondadori). Sono brevi ritratti di donne, dipinti attraverso aspettative, lamentele, inquietudini e soddisfazioni, vuoti e malinconie che ricostruiscono un panorama nel quale ciascuna lettrice non faticherà a ritrovare un frammento di sè stessa.
– Questa non è una canzone d’amore di Alessandro Robecchi è un giallo il cui protagonista, un noto autore televisivo, abbandona la trasmissione che lo ha reso famoso per cadere in una rete di intrighi criminali.
– Enigma di Clive Cussler (Longanes). A Taso, in una caldissima domenica, appare un micidiale aereo e da questo evento prende il via una serie di avvenimenti che inevitabilmente portano i protagonisti dentro un mondo di mirabolanti avventure.
– I denti della Tigre, di Tom Clancy, Rizzoli. II protagonista del thriller di Clancy è l’agente di una squadra antiterrorismo, incaricato di sgominare l’alleanza tra uno dei narco-trafficantes che controllano il mercato della cocaina e il capo di un gruppo fondamentalista islamico. Effetto assicurato: come sempre il mago del tecno-thriller ci terrà inchiodati alle pagine con una serie di avventure mozzafiato.
– Con Donne informate sui fatti (Mondadori) Carlo Fruttero racconta un giallo ambientato nella sua Torino. Decisamente moderna l’impostazione, con otto donne chiamate a dire la loro sull’assassinio di un’extra-comunitaria. Opinioni al femminile provenienti da ambienti diversissimi ognuna delle quali fa un po’ di luce sull’accaduto. Il lettore viene condotto alla soluzione del giallo da piccoli squarci di realtà raccontati con la ben nota ironia e lo stile elegante e raffinato ma senza ostentazione dell’autore. Oltre che un buon giallo, è ottima letteratura.
– I guardiani dell’apocalisse (BUR), di Robert Ludlum, è un thriller che ha come punto di partenza l’ipotesi inquietante della nascita del Quarto Reich.
– L’inganno (Sonzogno) di Sherry Sonnett è una storia ambientata a Las Vegas di trasgressione sessuale e morale che si colloca nel filone delle “attrazioni fatali”.
– Otto racconti molto diversi tra loro accomunati dal personaggio di Pepe Carvalho, detective amante del cibo e delle generose bevute, creato dalla penna di Manuel Vasquez Montalban. Con Il Fratellino (Feltrinelli), lo scrittore spagnolo torna ancora una volta a riproporre piccole storie di “ordinaria delinquenza e solitudine”.
– Insolito e crudele (Mondadori) di Patricia D. Cornwell. La scrittrice, dallo stile affilato come un bisturi, narra una vicenda crudele e molto insolita, appunto.
– Un luogo chiamato libertà di Ken Follet (Mondadori) è un incalzante thriller in cui amore e libertà, passione e avventura fanno intrecciare la storia di una grande famiglia in declino, proprietaria di miniere di carbone, con quella di un giovane minatore stanco della schiavitù e dell’oppressione dei potenti. L’epoca è la vigilia della rivoluzione americana, gli ambienti sono la Scozia, Londra, la Virginia.
– Il milanese commissario Ambrosio, invece, si chiede (Renato Olivieri, La fine di Casanova, Mondadori) perché le donne tradiscono il marito nel corso di un’indagine poliziesca a fianco della quale scorre una malinconica indagine psicologica.
– Professione odio di Reg Gadney (Giunti) è un libro dalle tinte forti che tratta argomenti contemporanei. “Qui non si tratta del solito veterano dell’IRA. Qui si tratta di una razza completamente nuova. Soldi a palate. I migliori esplosivi. Il massimo di spettacolarità. Morte su vasta scala…”.
– Chi ama la storia non può evitare Crimini di guerra – Storia e memoria del caso italiano, di Alberto Stramaccioni (Laterza), un libro che svela l’esistanza di una strategia politica per l’occultamento della verità storica della situazione italiana al momento delll’Unità e, in particolare il fenomeno della lotta al brigantaggio e altri crimini commessi dall’Italia a partire dal periodo delle colonie in Libia e in tutta l’Africa Orientale.
– La grande Caterina di Carolly Erickson (Mondadori) racconta le vicende, private e pubbliche, di Caterina II di Russia, che l’autore definisce “una straniera sul trono degli zar”.
– Un nobile estone invia allo zar Alessandro I una proposta di costituzione e una lettera in cui critica il potere autocratico dello zar. Il nobile paga a caro prezzo la sua generosità e per sottrarsi alla persecuzione si finge pazzo. Ambientato nell’Ottocento, Il pazzo dello zar (Iperborea), di Jaan Kross, è un diario tenuto da un osservatore degli eventi e ci riporta a un passato di oppressione che si spera tramontato.
– Sul senso della vita di Eugenio Lecaldano (Il Mulino) si chiede se bisogna guardare fatalmente al trascendente od optare per la ricerca soggettiva e individuale.
– La capanna incantata (BUR), di Romano Battaglia, è la storia di un segreto nascosto per anni in mezzo a un bosco, fra i resti di una capanna vicina al mare. Il protagonista è Sirio, vecchio pescatore, poeta e filosofo che parla con gli alberi, gli animali, il vento.
– In punta di cuore (BUR), di Maria Venturi, narra le vicende di una prostituta che, nonostante il suo lavoro”, riesce a rimanere pura e a farsi accettare per quella che è.
– Cambiando ambiente e argomento, ecco The black album (Bompiani) di Hanif Kureishi: musica, droga e integralismo islamico fra i pachistani di Londra.
– Intrigante, fuori dagli schemi, ecco La lentezza (Adelphi), di Milan Kundera: in una notte di mezza estate s’intersecano due storie di seduzione separate da oltre 200 anni.
– Nella prima raccolta di Slaine, l’Alba del Guerriero, conosceremo i Sessair, una tribù di guerrieri valorosi dalle abilità belliche strabilianti e il loro più temuto eroe.
– Il settimo papiro (Longanesi) di Wilbur Smith. Il Washington Post ha detto: “Azione è il nome del gioco di Wilbur Smith e lui ne è il maestro”. E Corrado Augias ha aggiunto: “Forse la più bella avventura di Wilbur Smith”. Vi lasciamo con la curiosità di scoprire di cosa si tratta.
– L’oro dell’Inca (Tea) è un romanzo avventuroso e avvincente. Dell’autore, Clive Cussler, Sally Stich (“New Choices”) ha scritto: “Alcuni scrivono le avventure, altri le vivono. Cussler fa tutte e due le cose.”
– Il corsaro e la rosa è uno dei primissimi libri di Sveva Casati Modignani (Sperling & Kupfer) inizia con la morte di Spartaco Rangoni, chiamato corsaro un po’ per le sue navi che solcano i mari e un po’ per la sua vena avventurosa. Ora tutti i suoi averi sono finiti all’asta per la gioia di politici, magistrati e finanzieri. Ma la vecchia moglie Lena vuole recuperare una preziosa spilla a forma di rosa che considera il suo talismano.
– La caduta della luna di Giovanni La Macchia (Mondadori). La luna si stacca dal cielo e si mette a danzare: un tema della letteratura classica dal quale prende le mosse quest’opera che viene proposta nella nuova edizione.
– “Il cibo è un nemico da sconfiggere – Va gettato nella spazzatura”. E se qualcuno ci insegnasse che è così male? Battaglia in Mensa di Mirko Montini (La Memoria del Mondo) insegna che non si puo valutare un sapore senza assaggiare!
– Castello di carte di Gianni Rodari (Mursia): è una storiella briosa e avvincente che vede come protagonisti proprio le carte da gioco.
-Della serie “Piccoli brividi” di R. L. Stine ecco La casa della morte, Mano di mummia, Il mistero dello scienziato pazzo, Un barattolo mostruoso, Foto dal futuro e 1,2,3… invisibile! (Mondadori) adatti a chi ama la suspence, l’horror, il mistero e l’imprevedibile.
– Piccole donne (Giunti junior) di May Alcott. Un classico che piace sempre. Chi non conoscesse ancora la storia delle quattro sorelle, ne approfitti!
– Cuore di ciccia (Giunti Junior), di Susanna Tamaro è la storia di una mamma a dieta e di un bambino goloso. Ancora di Susanna Tamaro Il cerchio magico (Giunti Junior), un romanzo sul fascino e il potere della tv: i protagonisti sono un ragazzino, una scimmia e sua Mollosa Porchezza Pallaciccia I.
– Ascolta il mio cuore (Mondadori), di Bianca Pitzorno. Protagoniste sono Prisca, Rosalba ed Elise. A Prisca le ingiustizie fanno battere il cuore, ecco perché spesso prende la mano di Elise e le fa sentire il cuore.
– Guerre in famiglia di Jerry Spinelli (Mondadori). Lui è innamorato e passa buona parte del suo tempo a farsi bello, lei pensa allo sport… e fratello e sorella trascorrono tutto il giorno a farsi mille dispetti.
Non c’è dubbio, i veri protagonisti del Natale sono i bambini. Un libro può essere allo stesso tempo istruttivo, divertente e sicuramente molto più educativo di tanti altri giochi. Inoltre, regalare un libro ad un bambino significa abituarlo alla lettura ed è il più bel dono che si possa fare.
– Il Libro degli Esperimenti è un viaggio per scoprire la scienza e i suoi segreti.
– Per le ragazzine, di anni compresi tra gli 11 e i 14 anni, Mondadori propone una serie di storie “al femminile” ad esempio Il rubino nel fumo di Philip Pullman, La figlia della luna di Margaret Mahy, Eva di Peter Dickinson.
– Per i maschietti è possibile trovare un’avvincente collezione di “Gialli junior” della Mondadori.
– Per i meno piccoli da segnalare il Il grande libro della mitologia. Iliade-Odissea in cui vengono raccontati con linguaggio semplice e piano questi immortali poemi.
– Chi invece preferisce letture più “moderne”, può trovare, sempre molto richiesta anche la collana dei libro-game Lupo solitario in cui è possibile scegliere il finale del libro e vivere fantastiche avventure.
– Ecco poi un mini cartonato del “terrore”. E’ bello, colorato e pauroso: La casa delle streghe di Mick Wells, Ian Honeybone e John Lupton.
– Otto racconti scritti da Ian McEwan compongono L’inventore di sogni (Einaudi), otto vicende che hanno per protagonista Peter Fortune, un bambino di dieci anni immerso in una realtà eroica tutta sua in cui vive avventure straordinarie, una realtà diversa da quella quotidiana, dominata dai “grandi”.
– La Società Editrice Internazionale, nella collana “Gli eroi dell’avventura” ripropone Momo, di Michael Ende, la cui piccola protagonista vince alcuni misteriosi individui che tramano una colossale truffa ai danni dell’umanità.
– Le grandi favole di Walt Disney (Giunti) raccoglie in un volume di grande formato alcune delle belle favole tratte dai film più famosi come Pinocchio, Lilli e il vagabondo, Il libro della giungla, Alla ricerca di Nemo, Cars…
– Romanzi emozionanti e divertenti datti per giovanissimi lettori: Nelle pieghe del tempo di Madeleine L’Engle, La guerra dei bottoni di Louis Pergaud, Quando Hitler rubò il coniglio rosa di Judith Kerr, Tarzan delle scimmie di Burroughs, Mary Poppins ritorna di Pamela Lyndon Travers.
– Il GGG di Roald Dahl, illustrazioni di Quentin Blake (Salani): GGG è il Grande Gigante Gentile che deve aiutare Sofia a fermare l’Inghiotti Cicciaviva e il Ciuccia Budella sempre a caccia di succulenti esseri umani.
– Quattro cartonati per bambini da 1 ai 6 anni (Mondadori), per rivivere le emozioni di racconti classici: Peter Pan con DVD, Alice nel paese delle meraviglie, Il libro della giungla.
– Per i piccolissimi, di età inferiore ai tre anni Le mie prime 100 parole. Dalla rana alla banana di T. Wolf; ogni pagina riporta al centro il disegno dell’oggetto, destinato a catturare l’attenzione del bimbo, mentre, tutto intorno, come in cornice, si susseguono disegni più piccoli che si riferiscono a tante azioni quotidiane.
– Il Mondo di Beatrix Potter (Mondadori) è un grande libro con tutte le storie originali di Beatrix Potter. Un libro da leggere per tutta la famiglia.
– Lettura più gioco, per bambini e ragazzi. Per i più piccoli segnaliamo alcuni cartonati della casa editrice Coccinella: Il gufo… E gli altri di Giorgio Vanetti e Giovanna Mantegazza e Ninnananna Ninna-O di Giovanna Mantegazza e Giulia Orecchia.
– Divertenti anche i “Buchevoli”, i libri con i buchi pieghevoli (Coccinella). tra i titoli segnaliamo Chi esce dall’uovo. Con gadget.
– Piacciono molto ai bambini anche i libri di dimensioni ragguardevoli: Il mio grande libro di Tony Wolf (edizione illustrata Dami) per esempio, in cui vengono raccontate le avventure degli inanimati compagni di giochi dei bambini, e Il libro delle stagioni.
– Il cartonato Cenerentola (De Agostini) descrive una delle più belle e intramontabili favole.
– Una bella raccolta di favole per bambini dai 5 ai 10 anni: 366 storie della buonanotte di Teresa Buongiorno.
Qualche idea ve l’abbiamo data: adesso a voi la scelta, con i libri da regalare a Natale si regalano miti, storie, sogni, cultura che rimangono nel tempo.
Libri per Bambini e Genitori
La maggior parte di noi sa quanto sia importante avere molti libri in casa e leggere, per sè ma anche per i bambini più piccoli che ancora non sono in grado di fralo da soli. Ma come fare a sapere quali titoli dei libri per bambini collezionare sul proprio scaffale? E quali libri non possono mancare per essere bravi genitori e saper affrontare le sfide dell’educazione dei figli?
Libri e Idee Regalo di Carta
Mentre la società dipende sempre di più dal mondo digitale, molte persone preferiscono ancora leggere un libro vero e proprio, fatto di carta insomma. Questo vale ancora di più per i libri di fotografia, in particolare quelli che contengono le foto grandi e belle.
La Guida completa e aggiornata ai Regali di Natale
Una volta, il giorno di Natale non era solo il momento dello scambio dei doni, ma anche quello delle storie narrate accanto al camino. Oggi i caminetti non si usano più tanto e le letture ad alta voce in presenza di tutta la famiglia riunita ancora meno, ma questo non ci impedisce di rinnovare a modo nostro l’antico rito con una selezione dei migliori libri da regalare a Natale.
The post 103 Libri da regalare a Natale selezionati per tutti i gusti appeared first on I Like Shopping.
]]>The post La Guida completa e aggiornata ai Regali di Natale appeared first on I Like Shopping.
]]>Tutti probabilmente ricordiamo con infinita tenerezza e nostalgia il magico momento in cui correvamo, la mattina di Natale, ad aprire la porta della sala e l’albero illuminato ci sembrava ancora più grande e i regali tantissimi. Sono passati molti Natali e chi pensava ai nostri forse non c’è più e siamo noi oggi a cercare di rendere magici i Natali dei nostri figli, accumulando pacchetti e pacchettini sotto l’abete addobbato a festa.
Come comportarsi per i regali di Natale? Importante è fare un elenco delle persone a cui vogliamo o dobbiamo fare un regalo per Natale: non è indispensabile spendere grosse cifre, mentre lo è non dimenticare nessuno. Regaliamo ciò che pensiamo possa fare piacere a chi lo riceve, Sembra una cosa scontata, ma non è così: molto spesso comperiamo ciò che piace a noi.
I regali che secondo il galateo sono d’obbligo a Natale sono quelli per il medico o il professionista amico che non presenta mai la parcella. A loro si potranno regalare dischi di musica classica, oggetti per la scrivania, una cornice portafotografie in argento e un bel libro d’arte o di letteratura. Se, invece, dobbiamo ringraziare qualcuno per un piacere che ci ha fatto, ma non lo conosciamo troppo bene, meglio optare per una confezione di liquori o di vini pregiati. Per Natale si usa dare una mancia, meglio se accompagnata anche da un piccolo dono, alla portinaia, alla colf e al postino. Proibito, invece, fare un regalo di valore all’insegnante dei propri figli: concessi soltanto piccoli pensieri realizzati dai bambini insieme a un mazzetto di vischio. In ufficio ci si possono scambiare regali tra colleghi, ma non si devono fare doni ai superiori.
Nel periodo delle feste ci capiterà di sicuro un invito a un pranzo o a una cena: come comportarci? Se vogliamo regalare dei fiori alla padrona di casa, dovremo farli recapitare dal fiorista il giorno prima o il giorno dopo. Oppure possiamo presentarci con una scatola di cioccolatini o dolci tradizionali: faremo felici eventuali bambini e nonni.
Cosa regalare questo Natale, anno di crisi, senza svuotare completamente il borsellino? Tra parenti e amici carissimi potremo scambiare regali utili, magari fatti in casa durante l’anno, come aceti balsamici, marmellate, biscottini di Natale, presine variopinte e asciugapiatti ricamati. Se avete ancora dei dubbi, non vi rimane che leggere la nostra Guida completa e aggiornata ai Regali di Natale.
Se il tuo Lui è un uomo che non deve chiedere mai, la new age dell’intimo maschile prevede capi aderenti, leggeri ed elasticizzati, quasi una seconda pelle come boxer, slip, magliette e canotte.
Per un regalo più prezioso puoi optare per un gioiello maschile di uso quotidiano, utile e indispensabile come un fermabanconote o un portachiavi. Se a lui piacciono i bracciali le ultime proposte dei designer sono in acciaio, con inserti in materiali naturali, assemblati in linee hi-tech da portare sul polso libero e non dalla stessa parte dell’orologio.
Ottimo regalo anche un ciondolo o una catenina. I nuovi ciondoli sono trendy ma anche tribali, simboli evocativi di forza e potere da esibire a pelle, meglio da soli, come piccoli tattoo removibili. Anche la catenina va indossata a pelle sotto la camicia, se invece indossa una t-shirt meglio l’opposto, da lasciare a vista.
Per un tocco di classe in più si possono regalare gemelli, da sempre complementi indispensabili per i polsini doppi delle camicie che possono impreziosire anche un look casual. I gemelli eleganti non sono più solo quelli d’oro di tuo nonno ma si possono regalare quelli hi-tech dai materiali più svariati come acciaio, argento e caucciù. Hai solo l’imbarazzo della scelta.
Puoi integrare il regalo facendo un bella confezione natalizia con un pratico vuotatasche, utile per riporre tutti i piccoli oggetti di uso quotidiano, come monete e orologio.
Stai cercando un Regalo di Natale per la tua innamorata ma non vuoi fare la fila al bancone del grande magazzino o hai paura di essere assalito dalla commessa particolarmente zelante?
Se si tratta di fare un regalo alla fidanzata rinunciamo a regalarle un set di deodoranti: potrebbe interpretarlo come un invito, neanche troppo velato, a lavarsi un po’ più spesso e con maggiore attenzione. Scegliamo, invece, un’acqua di colonia, regalo sempre gradito al di là delle personali preferenze per i profumi, oppure un’acqua tonica che, solitamente a base di oli essenziali di piante aromatiche ed estratti vegetali stimolanti, frizionata sulla pelle, avvolge il corpo in un gradevole e delicato profumo, dando nel contempo una sferzata di energia.
No anche alla crema anticellulite, che sarebbe un po’ come dire: la tua silhouette non è proprio perfetta, occhio ai cuscinetti di grasso, che non ti stanno bene. Sì, invece, a una crema nutriente per il corpo, da usare dopo il bagno o al termine della doccia. Ricca di sostanze idratanti ed emollienti consente infatti di mantenere la pelle morbida e vellutata a dispetto dello sfregamento prodotto dagli abiti. Semaforo rosso per la crema antirughe, che sembra quasi voler sottolineare, in modo forse un po’ troppo brutale, che i segni del tempo cominciano proprio a lasciare le loro tracce. Molto meglio, invece, ricorrere a una serie di prodotti per la cura del viso. Si può pensare, per esempio, a una linea detergente (latte o gel di pulizia, tonico, struccante per gli occhi), oppure a una linea idratante, (crema da giorno e da notte) o, ancora, a una linea di protezione, visto che in inverno la pelle ha un particolare bisogno di essere difesa dal freddo e dalle aggressioni ambientali.
Prima dell’acquisto teniamo però presente il tipo di pelle della nostra fidanzata, orientandoci verso creme specifiche in caso di cute sensibile e delicata oppure di consistenza più leggera se destinate a una pelle mista. Se poi non disdegna il trucco ma usa sempre gli stessi prodotti e colori, può essere un’idea regalare un set per il maquillage: fondotinta, fard, ombretti oppure rossetti, a nostra scelta, non dimenticando, naturalmente, quelli che possono essere i suoi gusti e le esigenze della sua pelle.
I bambini italiani sono i più “festaioli” d’Europa, amano giocare da soli e in compagnia e hanno gusti sempre più sofisticati, ma non disdegnano i “grandi classici”. In media, nel corso di un anno partecipano a ben 11 feste di compleanno. Inoltre è un vero rompicapo trovare il regalo giusto da fare a Natale, a meno di chiedere ai bambini stessi. Infatti, la scelta dei giocattoli viene fatta dai più piccoli grazie al passaparola o per aver visto un particolare gioco a casa degli amici.
Nell’ideale classifica dei giocattoli più amati, i bambini italiani concordano con i coetanei europei: in cima ai loro desideri ci sono le moto giocattolo e le auto radiocomandate, perché sono veloci e sfidano i piloti in erba a non perdere il controllo. In fatto di preferenze, poi, seguono – distanziati, ma non di molto -tanti giochi da condividere con gli altri, come la pista da corsa con le automobiline che sfrecciano e brillano nel buio e stupiscono per le mille acrobazie, mentre le ragazzine amano la sempre-verde Barbie e i suoi infiniti accessori, come la casa piena di effetti sonori o il camper pieno di luci e melodie.
I mattoncini da costruzione sono da sempre desiderati, anche grazie anche a nuovissimi modelli. Non può mancare il tradizionale peluche, da stringere in un confortevole abbraccio.
Piacciono a tutti i giochi elettronici, i giochi didattici, come quello che sfida a trovare le risposte giuste a una miriade di domande e aiutano a imparare tante cose nuove.
Quando i figli sono più grandi bisogna passare a regali tecnologici come smartphone, computer, tablet e agli appassionanti e coinvolgenti video-giochi.
Invece di comprare tanti regali e preparare lunghi e costosi pranzi ecco un regalo romantico per la la coppia. Un pacchetto per un fine settimana da trascorrere insieme in una località romantica o cofanetti regalo per delle vere “fughe d’amore”appassionanti.
Per le nostre mamme, massaie dallo spirito pratico, ecco un robot per la cucina che oltre a essere utile e interessante può anche essere motivo per radunare gli amici e parenti nei giorni di festa o un modo nuovo per ricevere con gusto e raffinatezza. Oppure un bel servizio da tavola, così invitante già a guardarlo che diventerà presto un’ottima occasione d’incontro. E che ne pensate di un bel set di pentole pensato per tutte le donne che amano (o che devono) cucinare…la nostra cuoca preferita di sicuro apprezzerà.
Se il tuo babbo è un uomo un po’ “rude”, sempre impegnato e indaffarato, che difficilmente riesce a trovare un momento per sé, può essere un invito a trattarsi con maggior dolcezza: un fluido idratante per il viso oppure un trattamento anti età specifico per prevenire la comparsa delle prime rughe. Questi prodotti hanno di solito formulazioni leggere che, rispondendo a una esigenza tipicamente maschile, si assorbono immediatamente senza lasciare tracce di unto sulla pelle. Non regaliamo prodotti per la rasatura se tuo padre ha magari appena deciso di farsi crescere la barba. Ma, se sappiamo con certezza che intende mantenere “nude” le sue guance, possiamo donargli creme e lozioni dopobarba, scegliendo tra le specialità messe a punto pensando ai diversi tipi di pelle. Per gli uomini di carnagione più scura e forte, che però conducono una vita frenetica e hanno i tratti del viso piuttosto affaticati, esistono prodotti che, oltre ad avere un’azione lenitiva, ridonano tono e vitalità alla pelle. Per i biondi, invece, che solitamente hanno la pelle più sensibile e delicata, sono adatte le lozioni senza alcol, in grado di calmare istantaneamente i bruciori, evitare gli arrossamenti e le irritazioni e lasciare sul viso un velo protettivo che dura tutta la giornata.
Due terzi delle donne italiane soffrono di piedi freddi. Un rimedio sono le Pantofole Riscaldabili, le prime pantofole riscaldate elettricamente: pochi minuti di collegamento a una normale presa elettrica e una volta ai piedi mantengono la temperatura ideale, grazie alla qualità della lana cotta. Anche se si esce in cortile, in giardino o in garage. Se vuoi, invece, impressionarla con un regalo di Natale unico metti mano al portafoglio.
Il tradizionalissimo cesto di Natale vive un momento di gloria perché può essere personalizzato ecosolidale, piccolo o grande, “dolce” o “salato” ma comunque sempre sfizioso e prezioso. I cesti natalizi che vi proponiamo sono vere delizie per la gola ma anche per gli occhi. Abbiamo selezionato un paniere di prodotti squisitamente genuini e fatti come una volta, un paradigma di leccornie che vanno dalla miscela del caffè allo spumante, dalla frutta candita ai cioccolatini, dal panettone al torrone. Tanto per la confezione che per la selezione e per il prezzo, questi cesti di Natale spaziano nell’enogastronomia di qualità con salmone, tartufo, caviale, zampone, lenticchia, vino… c’è solo l’imbarazzo della scelta.
E tu, a Natale quale regalo desideri per te stesso? Cosa ne dici di un bel paio d’occhiali da Star? Grandi, appariscenti, glamour, ci vuole davvero poco per personalizzare anche il look più semplice con gli occhiali da sole, accessorio che può conferire a tutti un alone di mistero e fascino. Per te abbiamo scelto tanti modelli glam e fashion, sia nella montatura sia nel colore delle lenti che, ricordalo sempre, devono essere sicure: gli occhiali da sole devono soprattutto proteggerti gli occhi dai raggi UV. Preferisci una forma classica, sempre molto d’effetto o i modelli iper femminili e over size? Sei una fan degli anni ottanta e ami lo stile che tanto andava di moda in quel periodo o ami gli occhiali gioiello con strass dorati che incorniciano la montatura? Infine, se oltre all’originalità ami il colore, ecco alcuni modelli con lenti coloratissime per un look appariscente ed ecofriendly.
A prova di ladro, D-Link è il più economico antifurto per la casa di nuova concezione ed è la migliore videosorveglianza domestica. Questo sistema ti permette di vedere in tempo reale tutto quello che succede nella tua proprietà anche quando non sei a casa, direttamente dal tuo smartphone e tablet. Non devi sostenere alcun costo di gestione, alcun canone mensile, nessun costo o lavoro per installarlo. Da solo, puoi installare la videocamera e in pochi semplici passaggi collegarla al tuo router Wi-Fi.
Credete nelle medicine orientali e nell’azione terapeutica dell’agopuntura? Provate il “fai da te” con l’azione massaggiante del Sedile Massaggiante Shiatsu Medisana che sostituisce gli aghi regalandovi ore di piacere e benessere per la vostra schiena.
Si litiga, ci si confronta, ma a ogni ennesimo scontro si scopre una soluzione nuova. E’ il collega che tutti vorremo avere. A Natale, è possibile abbassare la guardia della competizione creativa e riconoscere ul suo valore, con un dono.
La segretaria, affidabile e materna, è un personaggio chiave nella vita di un’azienda. Come negarle un bel regalino a Natale.
“A Natale siamo tutti più buoni”, ci ripetevano come una filastrocca quando eravamo bambini. E perché non esserlo davvero? Non è poi così difficile. Al di là del significato religioso di questa festa, è possibile testimoniare l’affetto per i propri cari con regali che aiutino anche chi vive in condizioni di disagio o difficoltà. E non si tratta di fare beneficienza (di solito spicciola) con la quale sentirsi la coscienza a posto, giusto per Natale, ma di acquistare i nostri regali scegliendo questi oggetti spesso davvero utili, e per questo sempre graditi, con i quali finanziare le attività di enti e associazioni schierate in prima linea sul fronte della povertà e del bisogno. Insomma, un regalo e due scopi. I doni di questo Natale a figli, amici e parenti possono diventare anche un modo per fare del bene e aiutare chi è meno fortunato di noi, intendiamoci, è una libera scelta…ma anche questo è buon Natale.
Per chi è sempre in movimento e fa running anche di sera una protezione in più viene dalla giacca da corsa Gregster trattato in modo da riflettere la luce e di essere visibili sotto i fari di un auto o di un lampione. Oppure si può optare per una scarpa estremamente traspirante che protegge dal freddo e dall’umido senza far sudare il piede quando si corre. Ideale per camminare anche sul bagnato è la scarpa da corsa della Nike.
Se invece lo sportivo è un ciclista, ecco una giacca che pesa pochi grammi, si può schiacciare in un angolo dello zainetto, è pressochè indistruttibile e mantiene caldi e asciutti anche dopo ore di pedalate lasciando evaporare il sudore verso l’esterno.
Alla vicina di casa puoi regalare un classico che è sempre di moda e fa piacere a chi lo riceve: un bel vaso con la Stella di Natale. Non è vero che le stelle di Natale muoiono dopo le feste. Anzi, i fiori possono durare fino a febbraio e la pianta anche fino all’anno prossimo. Metti la stella in una stanza luminosa e dalle un po’ d’acqua ogni due o tre giorni. Tienila lontano dai caloriferi e non farle prendere freddo. Vedrai che i fiori dureranno fino a febbraio. Nel frattempo, non ti preoccupare se vedi cadere le foglie verdi: è normale. A questo punto, però, bagna solo una volta alla settimana. Quando saranno caduti anche i fiori taglia i fusti a un palmo dalla terra e bagna la pianta solo ogni tanto. A metà aprile vedrai le nuove foglie verdi. Allora, riprendi a bagnare due volte alla settimana e, ogni 15 giorni, aggiungi all’acqua del fertilizzante per piante verdi. A maggio, togli i germogli in cima ai rametti, così la pianta farà altre foglie e diventerà bellissima.
Dovete ancora scegliere qualche dono da mettere sotto l’albero ma quest’anno il vostro budget è già finito? Noi vi proponiamo queste originali e buffe idee per ogni gusto e tasca che partono da 1 Euro ma possono arrivare fino a 3.000 Euro… non vi rimane che scoprirle e ordinarle.
Natale si avvicina e porta con sé il piacere di fare regali. Dove scovare nuove idee, simpatiche e d’effetto? Per aiutarti nella difficile “impresa” noi di iLikeShopping abbiamo sguinzagliato le nostre esperte, mandandole a curiosare sul web apposta per te. Ecco i Regali di Natale più originali e, ovviamente, inutili su cui puntare:
Una volta, il giorno di Natale non era solo il momento dello scambio dei doni, ma anche quello delle storie narrate accanto al camino. Oggi i caminetti non si usano più tanto e le letture ad alta voce in presenza di tutta la famiglia riunita ancora meno, ma questo non ci impedisce di rinnovare a modo nostro l’antico rito con una selezione dei migliori libri da regalare a Natale.
Natale è quasi arrivato e tu non hai tempo di andare per negozi? Le strade sono illuminate, brulicanti di gente e i negozi, vestiti a festa, l’atmosfera natalizia è veramente affascinante. E’ il momento di fare regali ma non hai ancora l’idea giusta ed appropriata?
Mai più all’ultimo minuto. Basta con i bagni di folla, le sgomitate nei negozi, le pazze corse alla ricerca del regalo più adatto, con le corse all’ultimo minuto, con l’ansia da regalo non trovato, con le monumentali liste piene zeppe di doni per zii, nipoti, cugini e amiche.
No, questa volta è deciso! Se per Natale hai ancora mille cose da preparare e pensi di non farcela, rilassati. Noi abbiamo trovato l’idea che ti farà risparmiare non solo del tempo (per andare in negozi, supermercati e centri commerciali ci vorrebbero i giorni di 48 ore), ma anche fatica (cercare addobbi e regali è un vero stress) e denaro (hai visto che prezzi quest’anno?). Allora, ecco cosa abbiamo trovato per risolverti tutti i problemi: ecco per te tanti Buoni Regalo da 20 euro fino a 200 euro che ti faranno risparmiare tanta fatica e faranno felice chi li riceve perché il regalo se lo sceglierà da solo.
Hai ancora dei regali da incartare e hai terminato anche i nastri? Non correre in cartoleria: puoi risolvere il problema così. Avvolgi i pacchetti con la carta di giornale e legali con il passafilo rosso (sì, proprio quello per gli orli: costa meno dei nastri e se lo avanzi ti servirà per i lavori di cucito). Oppure usa della comune carta da pacchi e dello spago sottile. Poi, sul pacchetto scrivi l’indirizzo del destinatario con l’inchiostro rosso. Puoi anche avvolgere i regali con carta velina bianca, decorarli con stelline disegnate con il pennarello e scritte augurali. Così eviterai di comprare anche i bigliettini.
Non importa che l’abbiamo fatto o ricevuto: un presente “sbagliato” ha buone possibilità di essere rimpiazzato a feste concluse con il riciclo. Riciclare è permesso, ma con stile, altrimenti correte il rischio di fare una pessima figura. Come fare? Organizzate una cena, qualche giorno dopo le feste. E date il via a una bella “riffa”: ognuno partecipa con il regalo più assurdo che ha ricevuto (e di cui vuole liberarsi). Mettete i pacchetti in un grande cesto e pescate a occhi chiusi: il regalo assurdo per voi potrà rivelarsi utile ad altri! E sarà comunque l’occasione per divertirsi.
Anche quest’anno ci siete cascati. Alla fine, avete ceduto e acquistato tanti regali di Natale, E qualcuno l’avete anche sbagliato! Come rimediare? Giocando d’anticipo: al momento dell’acquisto, fate presente al commerciante che è un regalo e che non siete sicuri del fatto che andrà bene. Vi verrà detto che, se vi presentate nel giro di pochi giorni dall’acquisto con l’articolo intatto e con lo scontrino, potrete cambiarlo. Non fate trascorrere giorni e giorni: subito dopo Natale iniziano i saldi e nessuno vi cambierà più nulla. Non aspettatevi, poi, che vi ritornino il denaro: al più, se proprio non si trova nulla di sostitutivo, potranno darvi un buono da spendere quando avrete le idee più chiare. E potranno anche consentirvi di sostituirlo con un regalo più costoso. A patto che integriate la differenza. Quanto detto vale se abbiamo fatto noi il regalo, ma anche se lo abbiamo ricevuto.
Avete regalato un telefonino che non funziona o un apribottiglie di marca ma difettoso? A Natale siamo tutti più buoni, ma non per questo dobbiamo tralasciare di far valere le nostre ragioni se qualcosa non va. Come acquirente avete diritto di comprare una cosa che abbia le qualità promesse. Gli articoli sono coperti da una garanzia di buon funzionamento, e non avete che da provare che non funziona: avete otto giorni di tempo dalla data di scoperta del difetto per comunicarlo al rivenditore. Potrete ottenere la sostituzione o il rimborso del prezzo (restituendo l’oggetto). Compilate le cartoline allegate all’articolo per godere delle garanzie commerciali sottoscritte.
Ecco, ora è veramente tutto pronto, non vi rimane che mettere i vostri Regali di Natale sotto l’albero e… buon Natale a tutti!
L’usanza delle strenne e dei Regali di Natale fu lanciata dai romani. Si dice che risalga al re sabino Tazio l’uso di offrire come dono per il nuovo anno i rami sacri tagliati dal bosco di Strenia, personificazone della salute, che si trovava al principio della Via Sacra, sul Velia.
Dal nome della divinità si chiamarono genericamente strenae (strenne) i regali, sia quelli di carattere simbolico sia quelli di significato religioso che venivano scambiati nei giorni di festa.
Che cosa si regalava? Ramoscelli di alloro e di olivo, fichi, sidro e miele, datteri dorati. Con il tempo, poi, denaro e oggetti vari. Nel Natale 1236 Enrico III d’Inghilterra ricevette dal re di Francia addirittura un elefante. E un dono natalizio salvò la vita di un altro sovrano inglese, Enrico V. Si trattava di un gigantesco rubino, grande come un uovo, che il sovrano ricevette da un principe musulmano. Enrico V lo fece incastonare al centro del suo elmo, e nel corso di una battaglia, la bellissima ma anche durissima pietra sviò il colpo di spada di un cavaliere nemico. Ma la gemma preziosa più imponente fu probabilmente quella donata dall’imperatore Pedro II del Brasile, a metà de secolo scorso, al papa Pio IX un topazio di quasi due chili.
Far regali ai bambini a Natale concentra un’usanza che era viva, in passato, anche in altre occasioni: San Nicola (il 6 di cembre), Santa Lucia (il 1: dello stesso mese), la Befana (6 gennaio) e, soprattutto, la festa dei morti. Secondo la tradizione, nelle notte tra il primo e il 2 novembre i morti lasciavano le loro dimore, si appropriavano di dolci, giocattoli, vestiti e li donavano ai bambini che erano stati buoni e che avevano pregato per loro. Oggi i doni a bambini li porta Babbo Natale. Gli svedesi lo chiamano Jultomten, i francesi Pere Noél, gli spagnoli Papa Noel, gli olandesi Het Kerstmannetje, gli anglosassoni Santa Claus e tedeschi Sankt Nikolaus. Comunque è sempre lui: barba bianca, cappuccio rosso, slitta e giocattoli, pare richiami la figura di un leggendario signore molto ricco e generoso vissuti intorno al ‘300 che, in occasione delle feste, distribuiva dolci e monete ai piccoli del suo paese.
Ricette di Natale: Intervista alla Food Blogger Cristina Annatelli di KitchenCri.it
Apparecchia tutti i tavoli di casa e fai felice tutta la tua famiglia con i consigli e le ricette di Natale della Food Blogger Cristina Annatelli, autrice di KitchenCri.it. Ci suggerisci una ricetta economica e frugale che possa andar bene anche a Natale?…
Accessori per le Feste di Natale: Proposte di Acquisto luccicanti
Un accessorio da favola ha il potenziale per rendere un vestito abbagliante, non solo a Natale! Gioielli, borse e scarpe sono il tocco di classe che può rendere indimenticabile il tuo Outfit di Natale…
Outfit di Natale: Intervista alla fashion Blogger Francesca Cellini
La stagione delle feste di Natale si avvicina e la domanda inevitabile è: cosa indossare? Qual è l’outfit di Natale più adatto al nostro fisico? In realtà, non è una domanda a cui è molto facile rispondere, perché per ognuno è diverso. Quindi, in questo articolo l’abbiamo chiesto alla fashion blogger Francesca Cellini, autrice di closeUP, che vi suggerirà alcune opzioni, con cui sarà anche possibile orientarsi meglio fare l’acquisto giusto!…
The post La Guida completa e aggiornata ai Regali di Natale appeared first on I Like Shopping.
]]>The post Come e dove comprare una Libreria d’arredo per la tua Casa appeared first on I Like Shopping.
]]>Oggi le ridotte metrature degli appartamenti relegano la libreria in soggiorno o addirittura in spazi di passaggio come i corridoi; è infatti lontano il tempo in cui la biblioteca si faceva in uno studio. Era sicuramente una scelta dal carattere “borghese”, ma anche elegante. Spesso veniva risolta con l’utilizzo delle boiserie (ovvero con pannelli decorati che rivestivano le pareti), rimandando a un’idea di tradizione e di solidità anche culturale della famiglia.
Oggi, nell’arredamento, spopola lo stile minimale; nella sua forma geometrica più essenziale ed attuale, la libreria moderna assume un’immagine leggera, quasi aerea. Molti modelli hanno infatti ridotto gli elementi alle sole mensole e supporti. Le prime, dallo spessore minimo, sono realizzate in legno naturale e metallo; spesso di notevole lunghezza, in modo da estremizzare nella linearità, sono fissate a sottili montanti metallici verticali dotati di agganci invisibili nella ricerca di un esercizio che sfidi la legge di gravità. Insieme alla versatilità costituisce un altro carattere essenziale della libreria moderna.
Interessanti sono le librerie costituiti da mensole ancorate a supporti verticali in alluminio (con un sistema a incastro e quindi senza fori e agganci), montati a soffitto e a pavimento con un meccanismo ad espansione. La grande pulizia formale che ne deriva regala all’ambiente che la ospita un’immagine luminosa dal gusto raffinato, anche per la possibilità di utilizzare materiali trasparenti (mensole in vetro satinato e acidato).
E’ quando esteticamente, la libreria risulta di grande respiro, ovvero che riesce ad aumentare visivamente lo spazio soprattutto dove questo è presente in misura ridotta. Si ottiene in questo caso con una libreria priva di pannelli di fondo e quindi “passante” che sostituisce una parete quando questa è necessaria per dividere due ambienti; i libri e gli oggetti, posti a zone sulle lunghe mensole, permetteranno di creare un effetto di chiusura e apertura, contribuendo a dilatare lo spazio.
Di tendenza è inoltre il mobile pensato per “andare oltre il concetto di libreria”, trasformando attraverso una composizione complessa e articolata anche un’intera parete di casa.
In questo caso, gli elementi modulari della libreria sono formati da grandi spalle dal forte spessore tra cui andranno collocati i ripiani a giorno delle varie misure e gli elementi contenitori (che verranno appoggiati o sospesi) chiusi da ante in vetro e legno (con sistemi di aperture particolari). Il tutto a formare una composizione che accolga non solo i libri, ma anche i moderni impianti video e Hi-Fi dal design ricercato.
Sfruttando le possibilità di combinazione dei moduli base che compongono i sistemi-librerie è quindi possibile dare un carattere del tutto personale alla propria soluzione; l’accostamento verticale e orizzontale permetterà di comporre come tessere di un domino gli elementi che non dovranno formare necessariamente una composizione simmetrica e predisposta.
Nell’utilizzare questo sistema occorrerà quindi “farsi architetti di sè stessi“, studiando le possibilità decorative date dai nuovi materiali e dai colori; le tendenze portano ad associare colori primari con le tinte naturali del legno ed i materiali trasparenti con i metalli. E’ importante infine cercare di armonizzare i volumi pieni dei contenitori alternandoli agli spazi vuoti degli elementi a giorno in un equilibrato sviluppo compositivo.
Formato da elementi modulari cubici da comporre a piacere, la libreria con questo sistema compositivo non si distingue solo per la versatilità dell’utilizzo, ma anche per lo stile specifico. Le proposte più attuali riprendono le forme degli anni ’50 dello scorso secolo; gli angoli stondati, i materiali come la formica (che riproduce le venature del legno), i colori pastello, ne fanno un oggetto che dona alla casa un tocco “vintage” da sottolineare con l’utilizzo di oggetti che ripropongono il design di quegli anni.
Metacrilato, plastica cristallina, policarbonato, tecnopolimeri decorati: i nuovi materiali stimolano la creatività dei designer portandoli alla creazione di librerie che assumono sembianze scultoree al punto di diventare oggetti d’arte altamente decorativi. Gli elementi trasparenti colorati, sovrapposti tra loro, creano effetti cromatici differenziati che ne aumentano il valore decorativo e quindi estetico, che mette in secondo piano il valore funzionale del mobile
Solitamente di dimensioni ridotte, la camera per i ragazzi esige mobili non ingombranti ma razionali, con librerie che sappiano sfruttare bene il poco spazio disponibile. In commercio si trovano programmi semplici, spesso con struttura metallica, da comporre secondo le esigenze. Queste librerie hanno una aspetto giovane che ben si adatta allo stile dei ragazzi e, a volte, sono attrezzabili anche con ripiani che possono fare da scrittoio o da porta-computer. Usati strategicamente, possono diventare anche elementi divisori tra due letti o tra la zona studio e quella notte.
Per gli ambienti più ridotti o per un ulteriore spazio libri, esistono pannellature da applicare a parete, attrezzabili con mensole. Semplice ed economica, ideale per i ragazzi, la libreria componibile può assumere qualsiasi dimensione e forma. Può essere completata da contenitori e mensole porta-computer. Per questa ambientazione informale si può scegliere una libreria con parti in plastica colorata, perfetta per la camera dei ragazzi come per la casa di una giovane coppia.
Al posto delle tradizionali scaffalature oggi si può scegliere in un’ampia gamma di mobili multifunzione, da parete o da collocare come divisorio al centro della stanza: per stipare i libri ma anche tanto altro
Il posto per i libri non basta mai. Spesso non è più sufficiente nemmeno la tradizionale libreria a scaffale. Oggi in casa è necessario disporre di una struttura “multi-funzione”, che offra la possibilità di riporre libri normali, enciclopedie, volumi preziosi, ma anche la Tv o il computer. E poi esporre vasi, oggetti, piccole collezioni. Senza dimenticare il posto per l’impianto stereo, il lettore DVD e i CD.
Come orientarsi tra le molteplici possibilità di librerie offerte dai produttori? Prima di tutto occorre fare un’attenta analisi dello spazio a disposizione. Se in casa c’è un’intera parete libera, l’ideale è occuparla completamente con una libreria componibile. Le soluzioni sono davvero infinite e andranno valutate in base a quello che dovrà esservi collocato. Se ci sono collezioni o libri di valore, meglio prevedere una zona chiusa da ante o da vetri. Per sistemare bene anche la TV e i vari impianti audio-video, la libreria dovrà essere dotata di una panca o un ripiano basso e più profondo dello standard (60 cm anziché i soliti 30-40).
Occorre però tenere presente che, per un effetto più leggero, è meglio scegliere una libreria con una struttura con ripiani in cristallo oppure rinunciare alle librerie tradizionali con spalle portanti laterali. Nel caso non volessimo impegnare tutta o parte della parete, esistono anche librerie da collocare al centro stanza: in fase di scelta si dovrà verificare che siano sufficientemente stabili e che siano rifinite anche sulla parte posteriore. Questa soluzione è particolarmente adatta anche per separare la zona pranzo dalla zona conversazione, oppure per dividere l’ingresso dal soggiorno.
Se poi vogliamo un contenitore compatto, di piccole dimensioni, da dedicare a CD o DVD, esistono delle piccole librerie a parallelepipedo, su ruote o su sostegno, che si possono collocare vicino alla zona stereo o accanto al divano: decorative, pratiche e insolite rispetto ai modelli a parete.
Una buona lettura deve essere “aiutata” da oggetti che ne costituiscano l’ideale contorno: la poltrona o il divano dovrà soprattutto essere confortevole ma i modelli di seduta dal design moderno sono tra l’altro accessoriati di tasche portariviste, di mensole rivestite poste sul retro dello schienale e a volte anche di piccoli ripiani d’appoggio rotanti utili a riporre un buon libro.
Può capitare di comprare una libreria già fatta, che abbiamo visto in negozio e che ci faremo portare a casa. Può capitare anche di commissionare la libreria a un artigiano che dovrà realizzarla secondo le nostre istruzioni, consegnarla in tempo e senza difetti, al costo che abbiamo pattuito. In entrambi i casi possono sorgere dei problemi. È importante sapere come risolverli o meglio ancora prevenirli.
In primo luogo, è importante consultare diversi mobilieri o falegnami e chiedere sempre un preventivo, anche soltanto verbale. Se si è interessati all’acquisto, il preventivo deve essere scritto. Il preventivo può essere “a corpo”, detto anche a forfait, quando non specifica i singoli costi, ma stabilisce un prezzo complessivo. Oppure il preventivo può essere “a misura” se prevede una ripartizione precisa dei costi. Nella prassi, il preventivo a corpo è più diffuso. Spesso i grandi mobilifici pretendono che il cliente paghi il mobile prima della consegna, cioè prima che la libreria sia scaricata e montata. Questa pratica mette al riparo il mobiliere da qualsiasi contestazione. È bene scegliere un mobiliere che consenta di anticipare soltanto una piccola somma e di pagare il saldo quando si è potuto constatare che tutto è a posto.
In molti contratti la data di consegna non è menzionata nel preventivo, o è vaga, o definita come indicativa o non essenziale: soprattutto se avete bisogno della libreria entro una certa data, fatelo mettere per iscritto, specificando che quella data di consegna è inderogabile. Fatevi rilasciare sempre una ricevuta scritta delle somme anticipate e chiedete di essere avvertiti nel caso sorgano problemi, ritardi o spese impreviste prima della consegna. Quando ricevete la libreria, verificate che non ci siano difetti e che tutto sia montato bene. Non firmate nessuna dichiarazione di soddisfazione o liberatoria prima di aver controllato. Se riscontrate difetti o difformità, comunicate immediatamente le vostre contestazioni a voce e con raccomandata a/r. In questi casi, attendete a pagare o pagate specificando per iscritto “con riserva”. In caso di controversie rivolgetevi alle Camere di Commercio per avere informazioni su eventuali accordi esistenti a livello provinciale e per denunciare i comportamenti poco corretti.
Come scegliere l’Arredamento per il Salotto
Una volta stabilita la tipologia d’uso del salotto, dovrai focalizzarti sul mobilio essenziale su cui investire il tuo denaro. Ultimamente vanno molto di moda le pareti attrezzate dotate di vani vari, dove riporre posateria e servizi di piatti e bicchieri o qualsiasi altra cosa si desideri. Solitamente presentano uno spazio destinato al televisore, casse audio e consolle, per garantire il massimo divertimento. Se sei appassionato di lettura invece, potresti optare per una parete libreria dove riporre libri ed enciclopedie…
La Casa di Charme – Chiara Giuliani
L’arte di rendere unica la vostra casa con poca spesa e molto stile. Un libro tutto declinato al femminile perché si sa, la casa è donna. Ecco un pratico manuale “per creare ambienti di fascino per donne con poco tempo che vorrebbero case…
Guida alla Bioedilizia e all’Arredamento Ecologico – Gabriele Bindi
Una guida completa con tutti gli indirizzi e le indicazioni pratiche sull’ecologia dell’abitare. Uno strumento…
Arredamento e Benessere in Casa e in Ufficio – G. Inkeles, I. Schencke
Come scegliere e disporre mobili e oggetti per creare ambienti in cui star bene. Se in ufficio vi sentite fuori posto…
The post Come e dove comprare una Libreria d’arredo per la tua Casa appeared first on I Like Shopping.
]]>The post Igenia: l’anticalcare che ti fa risparmiare a ogni lavaggio appeared first on I Like Shopping.
]]>Igenia cattura le particelle di calcio presenti nell’acqua della lavatrice e coadiuva l’azione pulente dei panni demineralizzando l’acqua dura.
In commercio esistono tantissimi anticalcare ma sono detersivi prodotti artificialmente e ricavati dal petrolio mentre Igenia non rilascia alcun additivo chimico nell’acqua ed è, quindi, adatta anche ad indumenti destinati a persone allergiche e a neonati.
Usare un ANTICALCARE, insieme al detersivo durante il lavaggio della biancheria, serve a “sospendere” le particelle di calcare presenti nell’acqua, affinché non si attacchino ai vestiti e alle parti metalliche, come la resistenza. Lo scopo è quello di evitare l’incrostazione della resistenza e di rendere le fibre meno rigide dopo il lavaggio.
Il costo di questi prodotti incide non poco sul budget familiare e il loro impatto sull’ambiente è rilevante (soprattutto di quelli liquidi, che contengono inutili coloranti e conservanti nocivi per l’ambiente marino).
Alcuni, per risparmiare, utilizzano ingredienti ecologici come bicarbonato di sodio e aceto. Il primo viene indicato per la pulizia di molte superfici domestiche e anche come additivo per il bucato. La sua
azione anticalcare, tuttavia, pur essendo sufficiente, non è delle migliori. Inoltre tende ad attaccarsi alle fibre, rendendo i vestiti rigidi e contribuendo a ingrigirli.
Per questo motivo non viene consigliato come additivo del bucato (mentre mantiene le sue buone potenzialità in altri campi delle pulizie domestiche). L’aceto è considerato un buon disincrostante, sgrassante e antimuffa.
I risultati sulla sua capacità decalcificante (usando due litri di aceto in un lavaggio a vuoto) non sono però brillanti. I giudizi sono appena sufficienti. Buono, invece, il suo impatto ambientale.-
Ogni anno, in Europa, si utilizzano più di 3 milioni di tonnellate di detersivi, un costo per il portafogli ma anche un costo per l’ecosistema, iniziando ad utilizzare Igenia contribuirai a salvaguardare l’ambiente perché non immette prodotti chimici inquinanti nell’acqua, devastanti per il nostro pianeta.
Il calcare nella lavatrice si forma soprattutto in presenza di tre condizioni: l’acqua dura (oltre i 30 gradi francesi), le temperature elevate (sopra i 60°C) e l’uso di detersivi in polvere.
• L’uso di un anticalcare è consigliabile se usi sempre detersivi in polvere e fai frequentemente cicli di lavaggio a 60 o 90°C.
• Se l’acqua di casa tua è medio-dura e almeno una volta alla settimana fai un lavaggio con detersivo in polvere a 60°C.
• Per prevenire muffe e cattivi odori, dovuti alla formazione di colonie batteriche sui residui di detersivi (cosa che avviene se lavi a basse temperature con detersivi liquidi, gel o caps), effettua ogni due o tre mesi un ciclo a vuoto a 90°C, con una piccola aggiunta di detersivo in polvere o bicarbonato. Questo, servirà per sanificare l’ambiente interno al cestello.
• Se usi l’aceto come decalcificante, sceglilo di preferenza bianco e aggiungilo saltuariamente facendo un lavaggio a vuoto. Ricorda, però, che l’aceto rimuove meno della metà delle incrostazioni di calcare presenti sulla serpentina e che i decalcificanti specifici sono più efficaci. L’uso quotidiano dell’aceto al posto dell’ammorbidente, in quanto contrasta l’incrostazione minerale delle fibre quando l’acqua è molto dura, è però sconsigliato dai produttori di lavatrici perché, anche se è un prodotto naturale, si tratta pur sempre di un acido che può alla lunga intaccare le parti metalliche della lavatrice.
• Non usare mai la candeggina per “sanificare” la lavatrice: il cloro è molto inquinante per l’ambiente acquatico e ci sono soluzioni migliori con un impatto ambientale inferiore (per esempio, fare un ciclo a vuoto a 90°C e pulire con regolarità le parti sporchevoli della lavatrice, come le guarnizioni).
• Dopo ogni lavaggio è importante tenere aperti l’oblò e il cassetto della lavatrice per qualche ora, per impedire la formazione di muffe e cattivi odori nel cestello.
• Per mantenere in buono stato la tua lavatrice è importante una pulizia regolare delle parti esposte all’acqua e ai detersivi, cioè cestello, filtro, guarnizione di gomma e cassetto
• Lavare a 40°C e riempire il cestello almeno all’80%, fa diminuire il consumo di energia del 35% per chilo di bucato.
Le moderne lavatrici hanno moltissimi programmi di lavaggio che consentono di affrontare praticamente ogni tipo di bucato ma non sempre con risultati impeccabili: lavare contemporaneamente diverse tipologie di indumenti costringe spesso a scendere a compromessi.
Per essere certi di ottenere una pulitura ottimale, ogni capo andrebbe trattato come riportato nelle istruzioni di lavaggio, ma un carico omogeneo di biancheria in una famiglia normale richiede di accumulare panni sporchi per giorni e giorni, oppure azionare la lavatrice quasi a vuoto, con conseguente spreco di energia. Non sono una soluzione nemmeno i modelli dotati del tasto di mezzo carico: non consumano la metà di acqua ed elettricità rispetto al lavaggio a pieno carico.
La lavatrice è comunque uno strumento irrinunciabile e nessuno tornerebbe al bucato a mano, forse più efficace ma certamente più faticoso. Perciò ecco il consiglio pratico per risparmiare ad ogni bucato:
– Utilizzando a ogni lavaggio la spugnetta Igenia anticalcare avrai un risparmio economico nell’acquisto dei detersivi. Igenia, infatti, abbatte la durezza dell’acqua e la fa rientrare nella categoria di acqua dolce, così il detersivo rimane attivo completamente e si tramuta in un risparmio fino al 70% in meno tra detersivi e ammorbidenti. Inoltre, il risultato è di avere un bucato più morbido e pulito di prima e in maniera naturale.
– La spugnetta Igenia, a differenza degli altri prodotti anticalcare, può essere utilizzata per 180 lavaggi senza perdere la sua efficacia così da risultare notevolmente economica, vantaggiosa e performante nella qualità dei lavaggi. Inoltre, a differenza degli atri detersivi anticalcare, non si scioglie e consuma, quindi, il suo effetto di anticalcare rimane attivo in tutte le fasi del lavaggio.
Ti sei mai chiesta quanti problemi crea il calcare alla tua lavatrice?
Il calcare è deleterio perché crea incrostazioni alle parti vitali della tua lavatrice, portando a fenomeni di corrosione, di blocco dei condotti, di aumento locale della temperatura di esercizio dannosi per il buon funzionamento della lavatrice e facendola durare di meno. L’incrostazione calcarea va a rivestire la serpentina della lavatrice, riducendo lo scambio di calore e facendole consumare più energia elettrica.
Con Igenia anticalcare la tua lavatrice durerà più a lungo, avrà meno bisogno di manutenzione e, visto che già, dopo pochi lavaggi, disincrosta la serpentina, la lavatrice ritornerà alla classe di consumo di appartenenza e consumerà anche meno energia elettrica.
Ti sei mai chiesta quanti problemi crea il calcare al tuo bucato?
Il calcare, nel bucato, danneggia le fibre dei tessuti rendendole meno luminose e più dure causando difficoltà anche per la stiratura. Lavare significa togliere lo sporco dai panni attraverso la combinazione di un’azione chimica (detersivo) e una meccanica (strofinamento per mezzo della lavatrice). Il detersivo deve rimuovere la sporcizia, qualunque sia la sua origine, e ciò non è semplice.
Ecco perché i detersivi sono una potente miscela, a dosi variabili, di vari elementi. Oltre ai tensioattivi, ingredienti principali, contengono anche sostanze alcaline, enzimi, agenti sbiancanti e additivi senza una specifica azione pulente, come profumi, sbiancanti ottici e conservanti. Non tutti gli ingredienti sono indispensabili ed è per questo che quando si lava e non si usa un anticalcare, la durezza dell’acqua va a creare problemi nella fase di lavaggio perché le molecole dei detersivi si combinano con gli ioni di calcio e vanno a formare dei composti insolubili, questi, oltre ad aumentare la quantità necessaria di detersivo, vanno a depositarsi nelle fibre degli indumenti, facendo infeltrire la lana e indurire tutti gli altri tipi di tessuto.
Per risolvere questi problemi bisogna combattere il calcare e la migliore soluzione è Igenia anticalcare, la spugnetta cattura calcare. Igenia, a differenza dei comuni detersivi anticalcare, non si scioglie e ha efficacia in tutte le fasi di lavaggio della tua lavatrice, dà al bucato una morbidezza naturale e permette di ridurre fino al 70% l’utilizzo di detersivo e ammorbidente.
Igenia, già dopo pochi lavaggi avrà portato via il calcare intriso nelle fibre dei tessuti evitando che alcuni residui rimangano sui panni appena lavati e si eviteranno per sempre quelle macchie e strisce bianche o grigiastre dovute ai depositi calcarei provenienti dall’acqua particolarmente dura. I tuoi panni diventeranno più morbidi e quindi anche più facili da stirare.
Prendersi cura regolarmente e in maniera appropriata dei propri panni è il modo migliore per assicurarne una lunga durata.
– Igenia è garantita fino a 180 lavaggi
– Igenia è l’unico anticalcare naturale che addolcisce l’acqua in tutte le fasi del lavaggio
– Igenia protegge la tua lavatrice dal calcare e ti fa consumare anche meno energia elettrica
– Igenia protegge i tuoi indumenti ad ogni lavaggio
– Igenia ti fa risparmiare fino al 70% su l’utilizzo di detersivi e ammorbidenti
– Igenia dà al bucato una morbidezza naturale e sarà più facile anche stirare
– Igenia salvaguarda l’ambiente perché non rilascia alcun additivo chimico
– Igenia è garantita soddisfatti o rimborsati
Usa Igenia anticalcare e vedrai che il tuo bucato la tua lavatrice e il mondo intero ti ringrazieranno.
IGENIA ANTICALCARE è un prodotto brevettato ideato e realizzato in Italia ed è stato testato dall’Università delle Scienze di Camerino.
Trattamento dell’Acqua Si o No
Le caraffe sono un altro dispositivo di trattamento dell’acqua: sulla confezione devono riportare in modo chiaro la loro funzione e far capire subito di cosa si tratta (se riduce il calcare, il potassio, nitrati, se toglie l’odore di cloro…)…
L’Aceto, Piccoli segreti naturali – Nathalie Semenuik
Naturale, non tossico, l’aceto si presta a molti usi domestici: ammorbidente per la biancheria, anticalcare, serve anche per la pulizia del pavimento, lucidare le pentole, eliminare gli odori sgradevoli…
Mille Usi Aceto, 100% naturale & economico – Simonetta Bosso
Quasi infinite, potremmo dire: l’aceto rende brillanti i vetri, smacchia gli abiti, cura piccole scottature, deodora gli ambienti ed è un formidabile anticalcare…
Questo Lo Faccio Io! – Francesca Piccoletti
Avete mai pensato a tutti i prodotti che potreste smettere di comprare? Dal deodorante all’anticalcare, dai formaggi al dado, dai gessetti colorati alle spugnette abrasive, non avete che l’imbarazzo della scelta!…
The post Igenia: l’anticalcare che ti fa risparmiare a ogni lavaggio appeared first on I Like Shopping.
]]>The post Con i Carotenoidi ti proteggi dai Tumori e dai Radicali Liberi appeared first on I Like Shopping.
]]>Mangia le carote, che fanno bene alla vista! Chi non ha sentito da piccolo o non ha pronunciato, una volta diventato genitore, questa raccomandazione. Che si tratti di vitamina A, o di splendidi pigmenti che in natura colorano piante e fiori con sfumature di giallo, arancio o rosso, oppure che ci aiutino creando una barriera contro i radicali liberi, abbiamo sempre a che fare con i caroteneidi. Una famiglia di molecole “alleate” le cui virtù aumentano man mano che se ne approfondisce lo studio e la conoscenza.
Tutta la frutta e la verdura colorate di rosso/arancione sono una valida fonte di carotenoidi, ma in quanto sostanze liposolubili, il loro assorbimento dipende in larga misura dalla loro lavorazione.
Tra i principali carotenoidi ricordiamo il beta-carotene, l’alfa-carotene, la luteina, la zeaxantina e il licopene.
Fra i caroteni quello più famoso è senza dubbio il beta-carotene, che nel corpo viene convertito in retinolo o vitamina A, essenziale per la crescita oltre che per possedere una vista normale. Anche altri caroteni hanno la capacità di trasformarsi in vitamina A, ma nessuno con la stessa efficienza del beta-carotene, il più importante sotto il profilo nutrizionale.
Il fabbisogno giornaliero è massimo nell’età della crescita e, per ottenere quei 2 milligrammi al giorno necessari, basta mangiare, oltre alle carote (1-1,2 mg di beta-carotene ogni 100 grammi), i vegetali in genere. In particolare quelli colorati dai caroteni di arancio o violetto, come la barbabietola, il mango e la papaya (possono contenerne fino a 10 mg ogni 100 g di polpa). Ancora più ricchi di beta-carotene (fino a 50 mg ogni 100 g) sono alcuni alimenti disidratati, in particolar modo le verdure a foglia verde o le spiruline, alghe utilizzate nella cucina orientale. L’essiccamento naturale invece può ridurre il contenuto di beta-carotene del 40-90%.
Attenzione anche all’assorbimento intestinale, che non è uguale per i diversi alimenti. E’ quasi ottimale per le carote, da qui si assimila l’81% del beta-carotene ingerito: è super per il mango (91%) e più basso nei vegetali in foglia (60%).
Quando si tratta, invece, di muovere guerra ai radicali liberi il posto d’onore aspetta ad un altro carotene, il licopene, autentico alfiere della dieta mediterranea sulla cui validità tutti i nutrizionisti concordano. Si ritrova nell’alimento più rappresentativo della dieta mediterranea, il pomodoro cui conferisce il caratteristico colore rosso. Non ha la capacità di trasformarsi nella vitamina A (e quindi non sostituisce il beta-carotene), ma gli scienziati concordano nel decantarne le virtù anticancerogene.
Infatti, oltre a contrastare i radicali liberi, il licopene inibisce la crescita e la proliferazione delle cellule, passaggio cruciale per lo sviluppo di quelle cancerogene. Lo si trova anche nel pompelmo rosa, nelle angurie e nelle albicocche. I cibi preparati industrialmente ad alta temperatura, come nel caso delle salse di pomodoro, offrono un valore aggiunto: il licopene così trattato diviene più facilmente assorbibile dall’intestino, e studi epidemiologici hanno mostrato come il rischio di contrarre il cancro alla prostata sia sensibilmente minore nelle persone che consumano alimenti cotti a base di pomodori. Ecco perché la HJ Heinz Company, il più grande produttore di ketchup, è stata la prima ad utilizzare il licopene come elemento di promozione pubblicitaria.
Se da un lato l’ossigeno è assolutamente essenziale per la vita, esso può essere anche dannoso. I radicali liberi sono molecole di ossigeno presenti nell’organismo, che sono state danneggiate dalla luce solare, dal fumo, dall’inquinamento, dallo stress e anche dall’alimentazione quotidiana.
I radicali liberi sono costituiti da una molecola o un anche un solo atomo che presenta un elettrone spaiato: questi elettroni mancanti rendono i radicali estremamente reattivi, quindi pronti a legarsi con altri radicali per sottrarre un elettrone alle altre molecole vicine. Queste molecole disequilibrate, non soltanto risultano danneggiate, ma possono diventare esse stesse dei radicali liberi, poichè mancanti un elettrone.
La reazione a catena dei radicali liberi è potenzialmente in grado di danneggiare ogni cellula dell’organismo, anche il nostro DNA. Nel tempo questo danno può interferire in modo permanente sulla capacità di recupero delle cellule; la nostra pelle invecchia precocemente e diventiamo più vulnerabili alle malattie.
Tra i radicali liberi l’indiziato numero uno è il ferro. I danni all’organismo dovuti a fenomeni di ossidazione che avvengono a livello cellulare sono alla base di molti meccanismi che conducono alle malattie cardiache o all’insorgenza di tumori. Fra i principali responsabili di queste alterazioni ci sono i radicali liberi. Il radicale libero é un gruppo chimico estremamente reattivo, che può alterare per sempre la struttura e la funzionalità delle molecole con cui viene a contatto. Il primo sospettato di avere un ruolo nella generazione dei radicali liberi è il ferro, per la sua capacità di catalizzare le reazioni di ossidazione. L’intestino tenue assorbe solo una parte del ferro presente nell’alimentazione; una volta penetrato nel colon il ferro può esercitare la sua funzione di “attivatore”, generando radicali liberi nelle molecole con cui viene a contatto rendendole potenzialmente pericolose.
Tutti gli antiossidanti – di cui i Carotenoidi fanno parte – sono molecole con un elettrone ‘extra’. Neutralizzano i radicali liberi, donando quell’elettrone in più e riportandoli alla normale condizione di molecole di ossigeno.
Esistono soltanto stime sulla quantità quotidiana suggerita di beta-carotene, che oscilla tra 2 mg e 4 mg al giorno. Si sconsiglia un’assunzione eccessiva (piu di 20 mg/giorno) di beta-carotene per periodi prolungati.
I carotenoidi possono anche svolgere la funzione di indicatori di qualità: se ad esempio mangiamo una mozzarella fresca e squisita che abbia un tenue riflesso giallastro, ciò non deve farci considerare a rischio l’alimento. Significa che quel latte è stato prodotto da mucche in grado di brucare liberamente erba e foglie fresche, ricche di caroteni.
I migliori Integratori per la Menopausa che ne combattono i Sintomi
Invece, molte donne optano per specifici integratori per la menopausa. Ma funzionano? Gli integratori sono raramente testati a fondo e i loro produttori danno indicazioni sulla salute che non sono sempre sottoposte al backup dalla scienza.
10 Integratori per Capelli più forti e folti
Dove i cibi sani – i cosiddetti coadiuvatori di bellezza – non bastano, si può ricorrere a un’ondata di integratori per capelli per dare il turbo alla tua coda di cavallo, con ingredienti che vanno dalla biotina allo iodio, e fornire alla chioma la potenza che hai ammirato in TV.
Integratori in gravidanza
Gli integratori in gravidanza sono importanti per l’organismo materno che ha bisogno di un surplus di sostanze fondamentali per la crescita del bambino. Puoi fornirgliele con una dieta equilibrata o assumendo direttamente alcuni nutrienti.
Gli Integratori per la Psiche
In questo libro la dettagliata descrizione delle più comuni psicopatologie si arricchisce della visione olistica offerta dalla Psicomedicina Quantlstica TM, che facendo riferimento all’antica sapienza dell’oriente, si avvale di molte risorse naturali e integratori per restituire all’individuo il proprio…
Gli Integratori della Salute
L’autrice di questo libro basandosi su antiche ricette tibetane che risalgono fino a 5000 anni fa, ci fornisce preziose informazioni su come entrare in maggiore sintonia con il nostro corpo. Tramite l’utilizzo di una gamma di integratori alimentari, che depurano l’organismo dalle scorie…
Gli Integratori Nutrizionali
Preservare l’organismo dallo stress attraverso un appropriato arricchimento del regime dietetico giornaliero e integratori alimentari. I nemici della forma psicofisica: i radicali liberi e la sedentarietà. I fitoderivati utilizzati nei trattamenti nutrizionali. I benefici degli Omega-3, delle…
The post Con i Carotenoidi ti proteggi dai Tumori e dai Radicali Liberi appeared first on I Like Shopping.
]]>The post Novembre è il mese del Vino Novello appeared first on I Like Shopping.
]]>Quella del vino novello è una varietà enologica nata nella metà degli anni Settanta e che ha arricchito l’enologia italiana di un nuovo grande capitolo. Il vino novello differisce dagli altri vini in quanto è pronto per essere stappato già dopo poche settimane dalla vendemmia. Oggi questo segmento è una realtà importante e di successo sia perché è stato molto celebrato dalla mondanità, che ha funzionato come forte motivazione d’acquisto, sia per la breve presenza sul mercato che non passa inosservata e pertanto suggerisce l’idea di coglierne una bottiglia sin che è disponibile.
Ma che differenza esiste tra vino nuovo e vino novello? “Vino Nuovo” e “Vino Novello”, riferiti al vino, non sono sinonimi. Il primo è il vino appena nato, poco gradevole, acido, che allappa la bocca come un frutto acerbo; mentre il secondo appena nato possiede già l’armonia del vino maturo.
Il segreto di tanta diversità è presto svelato. La vinificazione tradizionale per ottenere vini rossi consiste nel pigiare le uve e lasciare il mosto macerare con le bucce; quando gli zuccheri dell’uva si sono trasformati in alcol, si spilla il vino nuovo che si affina in botte. Per produrre vino novello, invece, i grappoli raccolti non sono pigiati, ma disposti in vasche che vengono chiuse e saturate di anidride carbonica in modo da isolare l’uva dall’ossigeno. Così la polpa dei singoli acini fermenta; fino quasi al punto di scoppiare. L’uva viene pigiata e il succo ottenuto è lasciato brevemente macerare con le bucce. Questo processo è chiamato “macerazione carbonica”.
Per la legge, il novello si può definire tale non solo se ottenuto interamente con questo procedimento, ma anche se è un mix tra vino nuovo e novello, a condizione che quest’ultimo rappresenti almeno il 30 per cento. In genere le aziende che producono vino novello al cento per cento lo precisano nell’etichetta sul retro della bottiglia. Così il consumatore può riconoscerli facilmente. Molti produttori preferiscono miscelarlo al vino nuovo per dargli maggiore corpo. Le bottiglie di novello sono vendute per legge a partire dal 6 novembre successivo alla vendemmia. Si tratta di primizie e pertanto non ha senso lasciarle invecchiare.
Sugli scaffali dei supermercati il vino novello è spesso affiancato al Beaujolais nouveau, ossia all’omologo vino francese. Per amore di verità va detto che sono questi ultimi ad avere ispirato i produttori italiani, senza nulla togliere al livello qualitativo raggiunto dal prodotto nazionale. Nel Beaujolais il vino era commercializzato giovanissimo già nell’Ottocento, quando cioè i produttori rifornivano i bistrot di Lione un mese e mezzo dopo la vendemmia. Successivamente fu distribuito sino a Parigi e, a partire dagli anni Settanta, cominciarono a esportarlo. Ma quali sono le differenze che distinguono il novello dal nouveau? Innanzitutto il nouveau è solo Beaujolais, ossia prodotto unicamente con uve Gamay, mentre in Italia vengono vinificati novelli in tutto il territorio e pertanto utilizzando le uve più diverse (novello può essere il Bardolino, il Sangiovese di Romagna, il Castel del Monte Rosso ecc.). Inoltre i vignerons francesi rilevano che il Beaujolais nouveau si ottiene senza immettere gas carbonico nei tini pieni d’uva, perché si raggiunge lo stesso risultato con una vinificazione naturale. Infine il nouveau nasce da un’unica macerazione, al contrario del novello che può essere miscelato, come visto, a vino nuovo. Infine, la data di immissione sul mercato è tradizionalmente fissata al terzo giovedì di novembre, quindi posteriore all’esordio dei novelli.
Già nell’Ottocento, quando i vignaioli del Beaujolais (regione della Francia centrale) vendevano nei bistrot di città il loro vino nuovo un mese e mezzo dopo la vendemmia. Fu un autentico colpo di genio che permise di superare una crisi di sovrapproduzione: ogni anno, il terzo giovedì di novembre avrebbero distribuito nei bistrot e nelle enoteche di tutta la Francia una parte del vino dell’ultima vendemmia, fresco, fruttato, da bersi entro l’anno. L’iniziativa fu un successone, che continua tuttora.
E oggi come ieri tutta la Francia aspetta con ansia, il terzo giovedì di novembre, che inizi la vendita del “Beaujolais nouveau”.
Da noi la tradizione è più recente: nel 1975 Giacomo Tachis, grande enologo, convinse alcuni vignaioli toscani a percorrere l’esperienza francese. L’esperimento riuscì tanto che anche in Italia i produttori hanno cominciato a imitare i colleghi d’Oltralpe, innovando e migliorando l’iniziativa. Se infatti il Beaujolais nouveau è il novello più celebre di Francia, ma quasi l’unico (ed è frutto di un vitigno non eccezionale, il Gamay), i produttori italiani in pochi anni, dal nostro primo vino novello che risale agli anni Ottanta, hanno ottenuto vini deliziosi, morbidi, fruttati, di profumo intenso da nobili vitigni come il Dolcetto, il Sangiovese, il Teroldego, il Cabernet, il Merlot. Affinando una produzione in grado di soddisfare anche i palati più esigenti e oggi sono quasi 20 milioni le bottiglie di vino Novello prodotte in Italia. Un successo strepitoso che premia, nonostante le iniziali diffidenze, vini dai profumi diversi che hanno in comune il gusto giovane, leggero, piacevolissimo.
Il vino Novello è un vino rosso che non si ottiene pigiando l’uva e lasciando fermentare il mosto ma con la cosiddetta macerazione carbonica. Si raccolgono i grappoli migliori e si dispongono in vasche chiuse che si saturano di anidride carbonica; la polpa degli acini fermenta, i chicchi si ingrossano, l’uva viene poi pigiata e il mosto ottenuto è lasciato brevemente fermentare sulle bucce; il vino che se ne ricava è subito imbottigliato. Con questa vinificazione si ottiene un vino leggero e ricco di aromi, ma con la caratteristica di mantenerli per breve tempo.
Il Vino Novello si ottiene lavorando le uve con la macerazione carbonica, un metodo speciale che elimina le caratteristiche negative del vino immaturo esaltandone quelle aromatiche. Il primo novello D.O.0 italiano è stato il Bardolino, in vendita come tutti gli altri di produzione nazionale. Il primo e più famoso novello è però il Beaujolais francese, che è invece messo in vendita a partire dal terzo giovedì del mese di novembre. Il vino novello andrebbe bevuto entro tre mesi, comunque non oltre la primavera successiva alla produzione, per alcuni perfezionisti entro Capodanno prima che perda la freschezza che lo caratterizza.
Le regioni vinicole d’Italia che producono le maggiori quantità di Novello sono la Toscana, il Veneto, il Friuli, il Trentino Alto Adige, la Lombardia e il Piemonte. I novelli hanno spesso nomi di fantasia, anche se non mancano nomi classici come Merlot, Bardolino e Teroldego.
Il vino novello si esprime al meglio a non oltre 14 gradi, stappandolo al momento di servirlo come tutti i vini da degustare giovani. Si serve in calici non troppo ampi perché non richiede di essere ossigenato. Meglio, quindi, escludere i capaci “balloon”. Per quanto riguarda gli abbinamenti le combinazioni tra cibo e novello sono ampie grazie alla versatilità di questo vino.
Il vino Novello si accompagna ad antipasti, primi e cibi leggeri, e anche pesce come sardine e sgombri. Ottimo con le zuppe come il livornese cacciucco. Accompagna bene tutti I piatti della nostra cucina, purché non siano eccessivamente elaborati. Si può abbinare a pesci saporiti, come per esempio il baccalà con la polenta, tipico piatto stagionale, o anche con anguille in umido e pesce gatto in casseruola. Si può proporre anche con le zuppe di pesce, le triglie alla livornese, i pesci di scoglio stufati. Con la carne meglio accompagnarlo a carni rosse crude come il carpaccio di manzo o la steak tartare, o ancora, a carni poco cotte come il roast-beef, il filetto cucinato sulla pietra oliare, le tagliate. Si associa a carni bianche saporite come l’ossobuco alla milanese, il coniglio al pomodoro, l’arrosto di vitello e il vitello tonnato. Si può anche accostare a formaggi come Fontina. Emmentaler. Montasio di media stagionatura.
Tutta la Penisola è permeata dalla cultura del vino: dalla Valle d’Aosta al Friuli Venezia Giulia e giù fino alla Sardegna e alla Sicilia, non c’è regione italiana che non produca vino e non sia attraversata dalle cosiddette “Strade del Vino“, itinerari che passano attraverso zone vocate alla vite che, in questo periodo, vivono la grande stagione della vendemmia. In attesa di una normativa nazionale che ne ufficializzi l’esistenza, le “Strade del Vino” sono dei percorsi segnalati da cartelli lungo i quali si trovano cantine aperte alla visita del pubblico, per degustazioni, acquisti e scoperta di come si fa a fare il vino. Strade di un’Italia “minore” e magari poco conosciuta che, oltre all’uva e al vino, ha tanto da offrire: borghi medioevali, musei, edifici storici e di interesse artistico, attrattive naturalistiche e sportive, ristoranti tipici, artigiani. Di seguito, alcune tra le “Strade del Vino” più interessanti e complete sotto il profilo turistico per assaggiare il Vino Novello
Si srotola tra le colline terrazzate dell’Oltradige e i frutteti della Bassa Atesina, questa “Strada del Vino” dell’Alto Adige. Vigneti e frutteti riempiono ogni spazio visivo, inframmezzati da rovine, rocche, ville rinascimentali e paesi che conservano l’atmosfera delle cose antiche, Usciti al casello di Bolzano sud e raggiunto Ponte Adige con il Castel Firmiano del 1473, a picco sul fiume, si sale verso Cornaiano, località nota per il vino rosso rubino, lo Schreckbichler o Colterenzio, da acquistare presso la Cantina Produttori di Colterenzio. Dalle colline sabbiose, lo sguardo spazia fino a Merano. Si prosegue verso Appiano, dove si fa tappa alla Cantina Sociale, nel cui territorio vi è un gran numero di manieri, case nobiliari, chiese ed edifici storici, con scalinate esterne e logge aperte, bifore e finestre con archi a tutto sesto e ampi cortili interni.
L’itinerario prosegue fino a Caldaro, dove si produce un vino fruttato con un leggero sapore di mandorle amare e un colore rosso rubino chiamato “Lago di Caldaro”, da provare a Castel Salleg o presso la Cantina Sociale. Vale la pena di fare visita al “Museo del Vino” che si trova nella cantina Di Pauli, con attrezzi e documenti della storia e della tradizione della viticoltura altoatesina. Appena discosta è Termeno, terra del bianco, aromatico Gewurztraminer, da gustare presso la cantina Hofstditter, già fornitrice dell’imperatore Francesco Giuseppe. Persa tra i vigneti sorge la chiesina decorata con affreschi romanici di San Giacomo di Castelaz. Puntando verso sud si guadagna Cortaccia dove, nel castello di Niclara, si assapora il Mùller Thurgau Feldmarshall prodotto da vigneti posti a 1000 metri di quota. A Magré, sulla facciata della casa Augustin si aggrappa la vite più antica della regione: è lì dal 1601. Rinomata per i vini Chardonnay e il Pinot Grigio è la storica cantina Lageder, Ultima tappa è Salorno.
Una stretta lunga fascia nella provincia di Gorizia, che si estende a ridosso del confine con la Slovenia, bagnata dai fiumi lsonzo e Judrio: il Collio è un armonico susseguirsi di pendii esposti a mezzogiorno, protetti dalla Prealpi Giulie, che allontanano i venti freddi settentrionali. L’Adriatico vicino evita le rapide escursioni termiche e contribuisce a un clima mite e temperato. Il terreno è costituito da marne e strati di arenarle affiorate in superficie nel periodo terziario che, per azione del clima, si sbriciolano in terra fertilissima. Le viti si coltivavano già prima dei romani. Gli otto comuni di San Floriano, Gorizia, Mossa, San Lorenzo Isontino, Forra d’Isonzo, Copriva del Friuli, Cormons e Dolegna hanno istituito già nel 1964 un “Consorzio per la Tutela Vini del Collio” che ha delimitato la zona produttiva ai soli vigneti di collina. Nel 1993 venne realizzata la “Cantina dell’Impero”, ubicata nel Castello di Gorizia, nel bastione del Re, che raccoglie vini con grandi meriti qualitativi o che richiamano eventi significativi di vita locale. A Cormons, l’Enoteca è allestita nello storico Palazzo Locatelli e raggruppa 28 produttori locali.
Nella sala degustazione ai vini si accompagnano prodotti tipici friulani. A San Floriano si visita il Museo del Vino nel Castello Formentini dove è possibile soggiornare in agriturismo o in hotel. I vini bianchi del Collio (Chardonnay, Malvasia, Picolit, Pinot bianco e grigio,Ribolla Gialla, Riesling italico e renano, Sauvignon, Tocai) hanno un colore paglierino, con vivaci guizzi verdognoli di gradevole morbidezza, dai profumi netti e intensi, con un delicato fruttato sostenuto da un lieve sentore di mandorla. I rossi (Cabernet franc e sauvignon, Merlot e Pinot Nero) vanno dal colore rosso rubino alle sfumature più calde, con sapori intensi e corposi. Nella zona di produzione sono segnalate le “Botteghe del Collio” con caratteristiche insegne in ferro battuto. Si tratta di un gruppo di selezionati ristoranti e trattorie, dove i vini locali vengono serviti usando i bicchieri più adatti in appoggio a piatti tipici della tradizione.
Certo: si può andare nel Chianti, si può scegliere Montalcino e il suo Brunello. Ma in Toscana, meno nota, si batte volentieri la strada del Montereggio di Massa Marittima, nell’Alta Maremma grossetana. Il Bianco invece usa uve di Trebbiano toscano, Vermentino, Malvasia, Malvasia di Candia ed Ansonica. Il Vermentino, il Vin Santo ed il Vin Santo Occhio di Pernice sono pure degni di pregio. L’itinerario può iniziare da Castiglione della Pescaia, con la fortezza a guardia del litorale. Ci si allunga poi nelle riserve naturali delle “Bandite di Scarlino” e di Diaccia Botrona, e nell’area archeologica di Vetulonia.
Si prosegue per Montemassi, inseguiti da borghi medioevali erti sui colli. Nei pressi di Torniella ci sono ancora due riserve naturali: “La Pietra” e il “Torrente Forma”, Si prosegue fino a Roccastrada, sprofondata in una piana cinta dalle Colline Metallifere. Si riprende poi strada fino a Massa Marittima, straordinario paese medioevale, e Monterotondo Marittimo, per ritrovare il mare a Follonica. Durante il percorso ci si può attardare sulle sponde del lago dell’Accesa, nei castelli medioevali di Lecceta e Cugnano, nelle terme longobarde di Bagno del Re e nel Parco dei Montioni.
E’ nuova la strada del vino che si sviluppa in Umbria. Parte da Magione sul lago Trasimeno, muove verso Corciano, taglia Perugia, marcia verso Torgiano, scende verso Bevagna e finisce a Montefalco. Vicinissime ammiccano le bellezze di Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Spoleto e Todi. Un mix fantastico di storia e cultura contadina, insomma. A Corciano, dalle vigne che circondano il maestoso Castello di Pieve del Vescovo si trae il bianco Etesiaco, che prende nome da un antico vitigno etrusco. Torgiano vanta un pregiato Torgiano Rosso Riserva Vigna Monticchio Docg e include un Museo del Vino.
Si parte da Brindisi, lungo la statale Adriatica, si raggiunge la bianca Ostuni. Vicina alla Cattedrale si sosta per proposte enogastronomiche da assaporare in un giardino pensile con splendida vista. Si prosegue verso Cisternino e Ceglie Messapica, più avanti si entra in Francavilla Fontana con il suo bel palazzo Imperiali. A Mesagne, verde tra uliveti, vigne e tabacco, si visita il museo archeologico della civiltà messapica, la popolazione che dominava in queste vallate. Si può allungare facendo rotta verso Oria, San Donaci, Cellino San Marco, e San Pietro Vernotico.
11 Novembre Festa di San Martino
In molte zone d’Italia il santo era festeggiato con fiere, fuochi e banchetti innaffiati da vino novello, perché “per san Martino ogni mosto è vino”. Vino leggero ma traditore per chi ne abusi, così che in Istria la festa era detta anche “degli imbriagoni”. In Piemonte c’è chi ricorda ancora un proverbio che allude alla tradizione di ammassare provviste alimentari per la festa dell’11 novembre: “Oca, castagne e vin, ten tilt pè San Martin”…
Gite d’autunno tra sapori e colori
Lungo il percorso, si ammirano i folti castagneti, che producono quei frutti sodi e saporiti, che vanno ad arricchire le tavole del Torggelen, la festa del vino novello, che dura fino alla fine di novembre, vivacizzando l’autunno alto-atesino, insieme al mosto, al succo di mele, allo speck e allo schuttlbrot, il pane secco non lievitato…
Scegli il Bicchiere Giusto per ogni Vino
La temperatura di servizio (per controllarla si può andare a occhio, ma il termometro da sommelier vi aiuterà a non sbagliare): Spumante e bianco frizzante: 8°C, Bianco e rosato secco: 10°C, Bianco e rosato semisecco: 12°C, Vino Novello: 12°C, Rosso leggero e giovane: 14°C, Rosso di corpo medio: 16°C, Rosso di buon corpo: 18°C, Rosso a lungo invecchiamento: 20° C, Passito o liquoroso: dagli 8°C dei bianchi ai 18°C dei rossi importanti…
Tutto l’Eco del Vino – Chiara Corbo, Lucrezia Lamastra
“Vino”: quanti significati, quante emozioni racchiuse in una sola parola! Il vino è parte integrante della nostra storia e del nostro modo di vivere, un “pezzo” fondamentale della…
Vino e Bufale – Enrico Baraldi, Alessandro Sbarbada
Tutto quello che vi hanno sempre dato da bere a proposito delle bevande alcoliche. Vino, birra e superalcolici sono i protagonisti della più massiccia disinformazione nei…
La Verità sul Vino – Attilio Giacosa, Mariangela Rondanelli
Che il vino sia una realtà piacevole è cosa nota a tutti, ma che il suo abituale consumo in dosi moderate costituisca un vantaggio per la salute rispetto all’essere astemi, è cosa…
The post Novembre è il mese del Vino Novello appeared first on I Like Shopping.
]]>The post Come prevedere il Terremoto appeared first on I Like Shopping.
]]>La crosta terrestre è un gigantesco mosaico di placche (tettoniche) continentali in movimento. Due grandi placche tettoniche che si estendono fino alla catena del centro Atlantico, dividono in due l’Italia e si spostano in direzioni leggermente diverse. Dopo esser rimaste quiete per forse mezzo secolo, esse ora recuperano il tempo perduto con improvvisi movimenti che trasmettono sussulti in tutto il mondo. La forza che provoca i movimenti delle placche ha origine nelle profondità del mantello terrestre. Ma quando le placche nel loro movimento entrano in collisione fra loro, ciò viene avvertito con conseguenze drammatiche soprattutto in prossimità della superficie. La Terra si frattura lungo certe zone più deboli (chiamate faglie) situate sui confini fra le placche; lungo queste linee di faglia la roccia può essere spinta verso il basso, verso l’alto, o lateralmente. L’improvvisa liberazione delle forze può produrre enormi quantità di energia, addirittura equivalente a un’esplosione nucleare da 5 megatoni, ed è così che nasce un terremoto.
A differenza del Giappone, un programma nazionale di previsione dei terremoti in Italia non esiste. Tuttavia uno dei progetti finalizzati del Consiglio Nazionale delle Ricerche include, anche se in maniera implicita, questo argomento nel suo raggio d’azione. Tale progetto sta, da tempo, predisponendo gli elementi necessari per una revisione critica della classificazione sismica del territorio nazionale. E questa un’opera di rilevante portata e delicatezza, ma nello stesso tempo assai complessa, anche per la mole dei dati da raccogliere e da elaborare. Esiste, inoltre, una Rete Sismica Nazionale, che conta di efficienti osservatori e che consente di calcolare sollecitamente, utilizzando gli elaboratori elettronici, gli ipocentri e la magnitudo dei terremoti.
Verso la metà degli anni ’60 William Brace del Massachusetts Institute of Technology (Stati Uniti) presentò una teoria per spiegare l’origine dei terremoti, che egli chiamò della dilatabilità. Quando una roccia viene compressa, per la collisione di due placche, per esempio, essa si deforma e in seguito si frantuma; però prima di frantumarsi, ha la tendenza a gonfiarsi. Il rigonfiamento a sua volta è accompagnato da certi mutamenti in alcune caratteristiche fisiche come la resistenza elettrica e la velocità di propagazione delle onde attraverso la roccia. Misurando l’andamento di queste alterazioni, si possono prevedere i terremoti. Le prime fasi di tutti i terremoti sembrano contrassegnate dall’insorgere di una serie di tensioni elastiche nell’interno della crosta terrestre, simili all’energia immagazzinata in una molla compressa. Questa energia viene liberata gradualmente, provocando la frattura delle parti di crosta sottoposte agli sforzi. Poi, secondo Brace, l’acqua si infiltra nelle zone non sature di acqua, con conseguente aumento dell’attività sismica e della pressione nei pori delle zone fratturate. Tutto questo, a sua volta, indebolisce la roccia al punto che si verificano piccoli scuotimenti precedenti alle scosse di maggiore portata. A questo punto le tensioni scendono bruscamente, le fessure si chiudono parzialmente e le rocce riacquistano in parte le loro caratteristiche originarie.
A un’esplosione iniziale di attività sismica segue un periodo di calma prima delle scosse più violente. I sintomi premonitori generalmente vengono misurati mediante strumenti chiamati sismometri, che riescono a rilevare i più deboli stati vibratori della Terra. Oggi un sistema di sismometri, può registrare le onde sismiche che si sviluppano quasi in ogni angolo del globo. Bastano appena dieci secondi perché l’immenso apparato sismico di grande sensibilità registri un qualsiasi fremito del suolo, anche se il movimento è dell’ordine di un milionesimo di metro. Le microscopiche rilevazioni vengono successivamente amplificate di molte diecine di migliaia di volte e registrate su carta.
Le onde sismiche, durante il loro viaggio attraverso la Terra, vengono deviate e riflesse e, prima di poter identificare la fonte del terremoto, è necessario tener conto delle distorsioni. Lo scopo viene raggiunto con l’aiuto di un modello, una specie di quadro teorico di quel che potrebbe essere la vera causa. Le indicazioni prodotte dal modello, relative alle tensioni, alla forma e al percorso delle onde sismiche, vengono poi confrontate con le letture sismiche effettive. Se ripetuto molte volte, disponendo di informazioni sempre migliori in ogni fase, si è constatato che questo procedimento fornisce informazioni esatte in merito all’origine del terremoto. Nel caso più semplice un modello del genere può localizzare l’ipocentro del terremoto. A un livello più complesso, può indicare l’orientamento della faglia sotto sforzo e la direzione di slittamento rispetto alla superficie del suolo. In pratica sembra che la durata dei segni premonitori sia proporzionale alla intensità del terremoto susseguente. Quanto più lungo è il periodo di incubazione, tanto più forti saranno le scosse. Alcuni terremoti abbastanza violenti, appartenenti al settimo grado della scala Richter, sono stati preceduti da indizi emessi alcuni anni prima dell’avvenimento.
Una maniera di misurare la grandezza del fenomeno sismico in evoluzione, oltre all’uso dei sismografi, sta nell’impiego di magnetometri atti a registrare le alterazioni elettromagnetiche delle rocce. Negli Stati Uniti, in Cina e nell’URSS i mutamenti che avvengono nelle rocce della crosta sono stati registrati anche facendo passare una corrente elettrica nella profondità del terreno fra due punti alla distanza di parecchi chilometri. L’analisi delle variazioni di tensione rilevate fra i vari punti hanno rivelato preceduti da una diminuzione dell’attività elettrica della crosta.
Il dott. Barry Raleigh dello US Geological Survey di Menlo Park, in California, fece uno studio sul comportamento degli animali prima di un terremoto. Non si sa il perché gli animali siano sensibili all’attività sismica, ma la loro utilità nella previsione dei terremoti è confermata dalla storia.
A confermare questa tesi fu il dott. A. J. Kalmijn, studioso di biologia marina in California, che fece passare una corrente elettrica attraverso una vasca d’acqua in cui erano contenuti dei pesci gatto. I pesci entrarono in stato di agitazione reagendo violentemente al rumore e alle vibrazioni, per cui lo studio concluse che i pesci potevano percepire i più deboli cambiamenti del campo elettrico terrestre che si verificano prima di un terremoto.
Nel dicembre 1976 lungo la faglia dl San Andreas, in California, vennero sistemate delle piccole scatole refrigerate contenenti un certo numero di scarafaggi. Ogni scatola aveva dei sensori applicati sul fondo, in modo da registrare tutti i movimenti fatti dagli scarafaggi. «Ogni disturbo recato al normale ritmo ciclico degli scarafaggi ne altererà il comportamento», previde la dott. Ruth Simon dello US Geological Survey. E, analogamente ai pesci gatto, anche gli scarafaggi dimostrarono uno strano comportamento all’avvicinarsi di un evento sismico.
Uno studio russo ha registrato che le formiche prendono le loro uova e abbandonano i loro nidi, dando luogo a una migrazione In massa, prima di un terremoto. I fagiani gridano in coro l’allarme prima che la terra cominci a tremare. Capre e antilopi rifiutano di entrare negli ovili coperti, già ore prima del terremoto, e le tigri e altri felini dei giardini zoologici si comportano in maniera simile alcune settimane prima che si verifichi un terremoto. Lo studio concludeva che «questi non sono casi isolati, ma fanno parte di un vasto modello della natura che i ricercatori hanno osservato molte e molte volte. Non v’è dubbio che gli animali siano dotati di sistemi di allarme che li avvertono quando devono abbandonare le zone che stanno per diventare pericolose».
Il problema del controllo dei terremoti non può essere risolto solamente dagli scienziati. Le ricerche scientifiche in tutti i rami della sismologia richiedono volontà politica, oltre che denaro, per portare a termine programmi che hanno come fine la salvezza di vite umane.
Raffaele Bendandi (nato a Faenza nel 1893 e morto nel 1979) per tutta la vita ha studiato da autodidatta i terremoti e il modo per prevederli. La sua teoria si basa sull’idea che la luna e gli altri pianeti del sistema solare esercitinoun influsso non soltanto sulle maree, ma anche sui movimenti della costa terrestre.
Il 23 novembre registrò presso un notaio la sua prima previsione del terremoto:
– Il 2 gennaio 1924 si sarebbe verificato un terremoto nelle Marche, e quel giorno effettivamente ci fu un terremoto a Senigallia.
– Bendandi predisse correttamente anche la data del terremoto del 6 maggio 1976 in Friuli che causò quasi mille morti.
– Nelle carte che ha lasciato alla sua morte, Bendandi ha annotato alcune date future, senza però indicare i luoghi. Per esempio ha previsto esattamente la forte scossa dell’11 marzo 2011 che ha devastato il Giappone, e poi quella del 24 marzo che ha colpito la Birmania.
– Le prossime scosse che ha previsto Bendandi dovrebbero verificarsi nei giorni 13, 14, 15, 16, 27 e 30 ma non si sa ne il mese, ne l’anno e nemmeno il luogo.
5 Cose da fare per una casa a prova di Terremoto
La sicurezza antisismica è possibile? Quali sono i percorsi tecnici per arrivarci? Ecco 5 cose da fare per avere una casa a prova di Terremoto. La prima cosa da fare…
Terremoti d’Italia
Il rischio sismico, l’allarme degli scienziati, l’indifferenza del potere.
Sotto i nostri piedi
Storie di terremoti, scienziati e ciarlatani.
Terremoti: manuale per la popolazione
Come fare e come prepararsi in zona sismica.
The post Come prevedere il Terremoto appeared first on I Like Shopping.
]]>