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Gite d’autunno tra sapori e colori …

Gite d’autunno tra sapori e colori … Con la sua parata di colori, profumi e sapori, l’autunno regala occasioni ghiotte per gite e scampagnate con tutta la famiglia. E come se la terra, con le colline, i laghi, i boschi, i parchi e le riserve naturali, volesse offrire il meglio di se, prima dell’arrivo del freddo e del grigiore invernale. A rendere ancor più attraenti le gite fuoriporta sono anche le mille feste, sagre e rassegne gastronomiche, che riempiono di profumi e allegria borghi e paesi da nord a sud, regalando il piacere della scoperta di un territorio e delle sue tradizioni. Dalle dolci colline del Roero agli aspri monti della Sila, ecco qualche idea per memorabili passeggiate.

colline delle langhe Asti e le colline del Roero (Piemonte). Considerato per lungo tempo il fratello minore delle Langhe, il Roero, tra le province di Asti e Cuneo, e un territorio d’insospettata ricchezza. Mosso da colline di vigneti, che si inseguono come onde, da borghi che profumano di mosto, da castelli sabaudi e strade secondarie sulle quali e molto piacevole passeggiare a piedi o in bicicletta, è la meta ideale anche per gite in giornata. Base di partenza può essere la stessa Asti, città dal tratto solare, che vive di antiche glorie e tradizioni: Vittorio Alfieri, il Palio, le belle architetture romaniche e il mercatino dell’antiquariato. All’inizio dell’autunno, la citta diventa una piccola mecca di profumi e sapori, e nei weekend è facile trovare rassegne e degustazioni di vini, tartufi, salumi e altre golosità.

Da Asti, imboccando la statale 29 per San Damiano, ci si tuffa nel verde delle colline, costellate da borghi come Govone, Priocca, Guarene, Castellinaldo, racchiusi come gioielli tra le rive del Tanaro e del Borbore, e coronati da castelli medievali e palazzi nobiliari. Per chi ama la buona tavola è d’obbligo una puntata a Bra, città ricca non solo di monumenti, ma anche di negozi con specialità tipiche, che l’hanno resa roccaforte di Slow Food, la cui sede si trova nella vicina Pollenzo. Da Bra, si può raggiungere Cherasco, un tempo piazzaforte militare dei Savoia, con i suoi palazzi dai sontuosi portali in legno, le chiese e l’antica Sinagoga, ma soprattutto con le irresistibili botteghe dei maestri cioccolatai, autori di deliziose praline alle nocciole (i Baci di Cherasco), tavolette e bon-bon per tutti i gusti.

valle isarcoLa Valle Isarco (Alto Adige). Tra i tanti meravigliosi itinerari offerti dalla provincia di Bolzano, c’è il Keschtnweg, ovvero il Sentiero delle Castagne. Lungo una sessantina di chilometri e segnalato con il simbolo di una castagna stilizzata, si dipana da Varna, a quota 650 metri, fino ai 950 dell’altopiano del Renon, per scendere fino a Bolzano, toccando i principali paesi della Valle Isarco: Velturno, Chiusa, Villandro, Barbiano e anche diversi masi contadini, dove si possono acquistare i prodotti di stagione. Lungo il percorso, si ammirano i folti castagneti, che producono quei frutti sodi e saporiti, che vanno ad arricchire le tavole del Torggelen, la festa del vino novello, che dura fino alla fine di novembre, vivacizzando l’autunno alto-atesino, insieme al mosto, al succo di mele, allo speck e allo schuttlbrot, il pane secco non lievitato. Non va dimenticata una visita a Castel Velturno, nobile residenza cinquecentesca, nelle cui sale sono custoditi cicli di affreschi di grande pregio, che riassumono il meglio della pittura rinascimentale nel sud Tirolo. E una puntata a Chiusa, piccolo gioiello gotico, punteggiata da antiche residenze nobiliari con affreschi ed erker (le finestre a golfo), con la Torre del Capitano e, alto su una rope, il monastero di Sabiona. O al paesino di Barbiano, famoso per la torre pendente del suo campanile policromo, addossato alla chiesa romanica di San Giacomo.

Quali calici scegliere per apprezzare al meglio un bicchiere di vino

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crete senesiLe Crete Senesi (Toscana). Caratterizzano un paesaggio di aspra dolcezza, le Crete Senesi, un singolare affresco naturale, che sfuma nelle colline boscose della Val d’Orcia. Campagne brulle e ondulate percorse da strade bianche, paesi silenziosi e casolari bordati da cipressi si lasciano scoprire in mille itinerari, accompagnati da sapori unici, come quelli dei salumi di cinta, delle carni di mucca chianina, del pecorino senese e del vino rosso Orcia Doc. Facilmente raggiungibili da Siena con la statale 438 Lauretana, le Crete ingentiliscono il loro nudo profilo solo all’altezza di Asciano, dove spuntano poderi coltivati a vite e ulivo; mentre il tartufo bianco, altro re delle tavole autunnali, matura un po’ più a sud, tra il mosaico collinare della Val d’Asso. Tappe da non perdere sono la grandiosa Abbazia benedettina di Monte Oliveto Maggiore (XIV sec.), la cui chiesa sfoggia un monumentale coro ligneo e il Chiostro Grande affrescato da Luca Signorelli. San Giovanni d’Asso, col suo castello e il Museo del Tartufo dedicato al pregiato tubero bianco, che anima ogni anno l’attesissima mostra mercato di novembre. E, naturalmente, Pienza, dove le Crete cedono ii passo alle colline della Val d’Orcia, vegliate da lontano dal profilo del Monte Amiata.

lago di bolsenaLa Tuscia (LAZIO). Tra i laghi di Bolsena, Vico e Bracciano, si estende un’ampia fetta di Tuscia, che custodisce inestimabili tesori naturali. Come l’Isola Bisentina, nel lago di Bolsena, il bacino vulcanico più esteso d’Europa. L’isola, servita dai battelli, è un trionfo di vegetazione rara e secolare: lecceti, querce, tigli, olivi antichi, prati e coltivi. Tra il verde anche la chiesetta rinascimentale dei SS. Giacomo e Cristoforo, affiancata da un bel giardino all’italiana. Dal lago di Bolsena, la via Cassia conduce velocemente a quello di Vico, cuore dei Monti Cimini e sede di una Riserva Naturale estesa 3346 ettari, con ambienti tra loro completamente diversi: II lago con il canneto, i coltivi a nocciolo e, alle quote più alte, i castagni, il bosco ceduo e d’alto fusto, dove vivono anche diverse specie di rapaci. In vane località sono stati predisposti Sentieri Natura, ci sono aree attrezzate per soste e picnic, si possono noleggiare biciclette, canoe e pedalo. Con la Cassia si raggiunge anche il Lago di Bracciano, nel cuore dei Monti Sabatini, dove si possono visitare, all’interno della Tenuta Sanmi-niatelli-Odescalchi, i Giardini Bota-nici di San Liberato, progettati negli anni ’60 del secolo scorso. Autentico gioiello è l’Arboretum, con esemplari provenienti da tutto ii mondo: aceri, canfore, magnolie e persino sequoie. Tra una tappa e l’altra, sono naturalmente da provare anche i tipici sapori di lago: trote e anguille affumicate, coregoni e lattarini, pesci minuscoli molto saporiti.

foresta dei gigantiSila (Calabria). Tra le tante meraviglie della Sila, c’è anche la foresta dei Giganti di Fallistro, 56 pini larici che superano i 50 metri d’altezza e i 2 di diametro, e che da oltre 5 secoli si trovano nei pressi di Camigliatello Silano, nel cuore della Sila Grande, in vista della superstrada che attraversa la monta-gna dallo Jonio al Tirreno. Proprio Camigliatello è la base ideale per visitare questo settore di parco: pochi minuti d’auto portano al lago di Cecita,; al vivaio naturale della Fossiata e, appunto, ai Giganti di Fallistro, simpaticamente ribattezzati “le sequoie della Calabria”. Da non mancare anche una puntata agli splendidi paesini del circondario: San Giovanni in Fiore con la celebre Badia Florense; Longobucco, rinomato per l’artigianato tessile; Rossano, affacciata sullo Jonio, ricca di monumenti bizantini e ro-manici. Tra una tappa e l’altra, non possono ovviamente mancare i tipici sapori dell’autunno silano: funghi secchi e sott’olio, erbe aromatiche, caciocavallo, mozzarelle e ricotte profumate.

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