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Ora siamo in Tre: Io Tu ed il Bebè!

Ora siamo in tre: io tu ed il bebè e bisogna trovare un nuovo equilibrio. Dovete, quindi, accettare entrambi di far posto nel vostro cuore anche al piccolo, senza rivalità e sensi di colpa.

pa mamma e baby

Ci sono situazioni che fanno emergere in modo prepotente la parte infantile che tutti custodiamo in un angolo remoto di noi stessi. L’arrivo di un bambino è uno di quei momenti: molte cose si trasformano, cambiano i valori all’interno della coppia, muta l’immagine di se, fino a quando si raggiunge un nuovo equilibrio. Cosi, insieme all’amore per la nuova creatura, ci si trova a fare i conti con emozioni che prima si consideravano inconcepibili e assurde, come la paura di sentirsi “rifiutati” e “abbandonati” dal partner e la gelosia e la rivalità verso il piccolo. E poco importa se il figlio stato desiderato, cercato con entusiasmo o se è stato un felice imprevisto. Queste forti emozioni vengono da molto lontano, e possono destabilizzare l’equilibrio interiore sia del papa che della mamma.

 

Dalla parte di lei pa figlio

Lui torna a casa dal lavoro e il primo gesto di tenerezza è per il bambino. Solo dopo viene ad abbracciarti. E un sottile senso di gelosia si insinua dentro di te. Cerchi di reprimerlo, pensando a quanto sei fortunata ad avere un uomo cosi affettuoso e contento di essere padre. Ma poi torna, non appena guardi gli occhi del tuo compagno perdersi in quelli del vostro bambino. Così, non solo ti senti esclusa dal loro rapporto, ma anche in colpa per questi sentimenti così difficili da esternare. Sono emozioni scomode, a vero. Ma del tutto normali. Perché la gelosia è il timore di perdere il posto privilegiato nel cuore di chi amiamo. E nel nuovo triangolo familiare, si pub creare, all’inizio, un rimescolamento dei ruoli.  Entro certi limiti, la gelosia è un sentimento sano, perché è un modo per affermare la nostra importanza. Diventa malato quando sconfina nel possesso, nella necessità di controllare l’altro. Ma quali sono i motivi profondi che in una mamma possono suscitare gelosia verso il suo bambino? Certamente la maternità, soprattutto nei primi tempi, può rendere la donna emotivamente più fragile e insicura. Soprattutto se il suo corpo è cambiato, se non e più riuscita a recuperare la forma che aveva prima della gravidanza, più facile per lei leggere la “distrazione” del suo compagno come un segnale di allontanamento. Pensa di essere per lui solo la madre del suo bambino, colei che gli “ha dato” un figlio, e non più la sua donna. Ha paura di aver perso interesse ai suoi occhi, e che per lui ora conti solo il piccolo. Ci sono uomini talmente compresi nel nuovo ruolo, che esasperano certe caratteristiche tipicamente femminili, come l’apprensione, l’iperprotettività, l’ansia verso il loro piccolo. Di solito, questi papà si prendono molta cura del figlio, lo cambiano, preparano il biberon, trascorrono tutto il tempo libero con lui. E’ inevitabile che la mamma si senta non solo trascurata, ma anche privata in parte di un suo compito peculiare, quello di accudire il bambino. Senza contare che questo senso di esclusione può alimentare, e allo stesso tempo mascherare, un’altra forma di gelosia, quella verso le altre donne, considerate più attraenti e quindi potenziali rivali.

Questi turbamenti di solito sono passeggeri: scompaiono quando si raggiunge un nuovo equilibrio, in cui ognuno, in famiglia, trova il proprio posto senza invadere lo spazio altrui. Per arrivare a questo, l’unica “cura” che davvero funziona è il dialogo. Significa manifestare al partner i propri timori, chiedergli una maggiore vicinanza, con dolcezza, senza accusarlo di insensibilità o di essere interessato solo al bambino. Quando l’uomo vive la paternità in maniera assoluta, quasi scissa dal rapporto coniugale, la compagna dovrebbe fargli capire quanto sia importante per un bambino avere vicino sia una figura maschile sia una femminile, complementari ma distinte. Solo se la situazione dovesse protrarsi nel tempo significa che nel rapporto di coppia, prima ancora che arrivasse il bambino, vi era qualche nodo irrisolto. In questo caso, l’aiuto di una psicoterapia potrebbe essere fondamentale per scioglierlo.

mamma figlioDalla parte di lui

Prima dell’arrivo del vostro bebè, tu e la tua compagna avevate un rapporto esclusivo, quasi simbiotico. Ora il bimbo ha “sconvolto” la vostra stabilita. Lei è al settimo cielo, mentre tu sei in balia di sentimenti contrastanti. Percepisci l’intimità che si crea tra madre e figlio, i messaggi che si scambiano attraverso il linguaggio del corpo, e la contentezza per essere diventato padre si mescola a gelosia e rivalità. Ora c’è un “altro” ad aver preso il posto nel cuore della tua donna. Ti senti allontanato, estromesso, spodestato. Talvolta sogni di poter tornare indietro. E’ una situazione più frequente di quanto sembri. Soprattutto quando lei si è sempre presa cura del suo uomo più come una madre premurosa, che come una compagna. Nella fusione con la partner, lui soddisfa un bisogno infantile di completezza e di appagamento totale, ricordo dell’antica e perfetta unione con la propria madre. Sentirsi un po’ escluso, guardare con un misto di tenerezza e rivalità il piccolo fra le braccia della compagna mentre allatta, è comunque normale. Anche perché ha un profondo significato. Rappresenta una frattura fra l’immagine della donna amante e quella di madre. Due aspetti difficili da conciliare, soprattutto con il primo figlio. Questo smarrimento è destinato a passare quando il legame fra mamma e figlio si allenta, per lasciare spazio al padre. Ma se la donna mostra un attaccamento eccessivo verso il bambino anche dopo un periodo di tempo “fisiologico”, la gelosia, anziché dissolversi, si accentua. Si può manifestare in molti modi, ad esempio con un comportamento distaccato e una scarsa partecipazione alla vita del piccolo. Oppure attraverso una forma depressiva o, ancora, con atteggiamenti eccessivamente polemici verso la compagna. Qualcuno vive un momento di regressione: si dedica al passatempi di quando era ragazzo, cerca ed esce di più con gli amici. Tutti campanelli d’allarme che segnalano un disagio e che la neomamma, comunque, dovrebbe riuscire a cogliere. A volte, invece, le donne fanno fatica a percepire questi segnali, perché vivono l’esperienza della maternità in modo talmente appagante da bastare a loro stesse. In fondo, la simbiosi con un bambino piccolo, un essere completamente dipendente, talvolta e molto più gratificante di un rapporto con una persona adulta, che ha le proprie idee e, magari, modi di fare spesso poco accondiscendenti. Prima che la distanza diventi incolmabile bisogna correre ai ripari: importante gettare un ponte e cercare in tutti i modi di rompere l’isolamento. Senza lasciare spazio a rivendicazioni infantili, che produrrebbero l’effetto opposto, ma trasmettendo il proprio disagio e comunque evitando di suscitare sensi di colpa. La strategia giusta e quella di ricordare alla compagna che il bambino ha bisogno di entrambi, e che sarà assai più sereno ed equilibrato se vedrà i genitori capaci di amarsi come e più di prima. II legame diventerà meno esclusivo quando il piccolo crescerà e sarà un po’ più autonomo.

in treQualche consiglio per la mamma

Non rimuginare a lungo: se davvero ti senti gelosa, parlane prima possibile con lui. Questo sentimento, se cova sotto le ceneri, può crescere troppo e diventare difficile da controllare.

Prova a interrogarti sulla vera origine del turbamento che avverti. Forse da bambina sei stata molto gelosa del rapporto tra tuo padre e tua madre? Ti faceva soffrire la complicità che leggevi nei loro sguardi? Sei stata la “principessa” del tuo papà e avevi tutte le sue attenzioni? Se è così, la tua gelosia è molto antica e ha radici nella storia familiare, nel timore di perdere quanto c’era di più prezioso per te.

Questa tua parte infantile manifesta ancora un’esigenza di esclusività, comprensibile, ma che va mitigata facendo emergere ora la tua maturità di persona adulta. Comprendere razionalmente tutto questo, ti potrà aiutare a lenire la gelosia e a tenere sotto controllo i sensi di colpa verso il bambino.

Qualche consiglio per il papà

I primi tempi non agire d’impulso: è normale che mamma e figlio siano una cosa sola. II tuo compito è quello di star vicino alla tua compagna, proteggendo entrambi.

Passati i primi mesi, se la situazione non dovesse evolvere spontaneamente, non darti per sconfitto e cerca di spezzare l’isolamento. Riconquista tua moglie, falle sentire che la desideri come prima. Forse ha solo bisogno di questo.

Partecipa, dapprima in punta di piedi poi mostrando sempre più interesse, alla vita del piccolo, facendole capire che desideri collaborare e vuoi crescere vostro figlio insieme.

Non escluderti da solo ed evita di mostrarti infastidito di fronte alla gioia della tua compagna. Ma non rinunciare a manifestarle i tuoi timori. Di certo ti rassicurerà e ti farà capire che non ha nessuna intenzione di metterti da parte. Si tratta solo di trovare insieme un nuovo equilibrio.

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