Il pettegolezzo non è certo qualcosa di nuovo. Dal quando gli esseri umani hanno iniziato a vivere in gruppo e a costruire delle società strutturate e delle relazioni sviluppate, hanno preso l’abitudine di parlare tra loro in modo positivo o negativo. Esperti che comprendono storici, sociologi e psicologi hanno studiato il pettegolezzo per determinare il suo ruolo nella società.
Non tutti i pettegolezzi sono dannosi, e alcuni possono effettivamente essere utili per i gruppi sociali. In realtà, alcune ricerche mostrano che gli adulti spendono 2/3 del proprio tempo spettegolando e solo il 5% dei pettegolezzi risulta negativo o denigratorio [fonte: SIRC]. Alcuni pettegolezzi, però, sono falsi o diffondono notizie non vere.
Le persone a volte fanno delle maldicenze per infliggere un danno alla persona oggetto della conversazione. Altre volte, si spettegola semplicemente perché ne deriva una sorta di piacere colpevole, una sensazione di soddisfazione nel sapere che qualcun altro è stato sfortunato. Allo stesso modo, le persone a cui piace spettegolare lo fanno spesso per il senso di superiorità o di rivendicazione che ne deriva. La maldicenza può essere utilizzata anche come un modo per elevare il proprio status sociale e/o sminuire quello di qualcun altro.
Alcuni ricercatori sostengono che la maldicenza può essere utile per la società. Aiuta le persone a imparare le regole e i confini che la società stessa impone e promuove l’aggregazione all’interno di vari gruppi sociali. Altri studi sostengono proprio la teoria opposta, affermando che il gossip porta semplicemente a emozioni negative. Uno studio ha concluso che dopo aver criticato qualcuno con dei pettegolezzi, le emozioni positive risultano ridotte del 16%, mentre le loro emozioni negative aumentano del 34% [fonte: New York Times]. Per vivere meglio – e far vivere meglio anche gli altri – meglio evitare del tutto i pettegolezzi e attenersi a chiacchiere più innocue.