La scarpa ideale per fare walking deve essere soprattutto comoda.
È la qualità principe di una scarpa da walking, che ci deve accompagnare non per decine, ma per centinaia di chilometri. Oggi sono in commercio decine di scarpe specifiche per il fitwalking e la tecnologia ha trasformato queste calzature in piccoli gioielli. Ma se l’estetica aggressiva è solo un fatto secondario, la comodità è fondamentale.
La scarpa deve essere parte integrante del piede, bisognerebbe avere l’impressione di non calzare nulla o, al massimo, di avere ai piedi una morbida pantofola. Tra le caratteristiche chiave, la flessibilità nella parte anteriore, là dove lavorano le dita nella fase di sollevamento del piede: solo se è ben fatta, è possibile un appoggio corretto a terra del tallone. La parte del tacco non deve essere troppo morbida, al fine di ottenere una piena stabilità nella fase di contatto con il terreno: in particolare, non si dovrebbe avvertire una sensazione di leggero affondamento quando si appoggia il tacco a terra e si fa pressione con il peso del corpo. Il resto dell’abbigliamento deve pure essere comodo, traspirante, ampio. Pantaloni e maglietta è bene che abbiano diverse tasche e zone protette, dove posare chiavi della macchina, portafoglio ecc. a differenza della corsa, nel fitwalking è possibile portarsi dietro diversi oggetti, in quanto manca la fase aerea, non ci solleva mai troppo dal terreno, non si hanno rimbalzi “a rischio”.
Ma ecco in sintesi i vantaggi di questa sana attività fisica:
■ Si tratta di un’attività che si può prolungare per diverse ore nei week-end o in vacanza. Anche in città non è difficile accumulare una o due ore al giorno se si lascia la macchina in garage e si somma a ciò che si fa “per sport” le camminate per andare al lavoro, a scuola, ad accompagnare i bambini, a far la spesa, a trovare un amico, a fare shopping.
■ È molto difficile prolungare sport a maggior impatto calorico – come il tennis o la corsa o il nuoto – per diverse ore com’è invece possibile con il walking.
■ Come “benzina” si consumano soprattutto grassi, senza intaccare troppo le riserve di zuccheri: in questo modo si ha il vantaggio – essenziale se si sta seguendo una dieta dimagrante – che non viene stimolato il senso della fame.
■ Camminare è il modo più semplice di contrastare quella riduzione delle calorie consumate dall’organismo a riposo che viene innescata quando si dimagrisce, a causa del fatto che l’organismo si fa “risparmioso”.
■ Fare walking ad elevata intensità di sforzo consente di dare un’accelerata al metabolismo anche nelle ore immediatamente successive all’allenamento, mentre si sta seduti al tavolo di lavoro o davanti alla tv.
■ È uno sforzo abbastanza adatto a chi è sovrappeso, ed è poco traumatico per le articolazioni e i muscoli.