Un calice di vino per ogni piatto, l’abbinamento tra vivande e bevande è un’arte: per fortuna non troppo difficile da apprendere.
La prima regola per un sapiente abbinamento è mettere un vino leggero e delicato con i piatti delicati, un vino importante e ben strutturato con le portate dal sapore deciso e forte: se possibile scegliendo un vino che proviene dalla stessa zona di origine della ricetta o degli ingredienti principali. Se però si vuol dare risalto al piatto, il vino non avrà eccessiva personalità, mentre sarà il piatto a non avere caratteristiche particolari se è il vino da valorizzare.
Con i ricchi piatti dell’autunno e dell’inverno la scelta cadrà su vini prevalentemente rossi o comunque corposi, invecchiati e di un buon grado alcolico; per i piatti freddi dell’estate sono più indicati i vini bianchi giovani e leggeri, preferibilmente frizzanti. Una scelta più accurata tiene comunque conto di altri fattori.
Il sapore grasso di un piatto si bilancia con un vino secco, fermo o frizzante; se prevale un ingrediente acidulo il vino sarà bianco e morbido; e infine, quando il sapore della pietanza è persistente al palato, il vino deve esserlo altrettanto, come un grande rosso invecchiato o uno spumante di corpo.
Regole & eccezioni
- I vini bianchi si servono prima di quelli rossi, cominciando dai più giovani, e i vini freschi prima di quelli a temperatura ambiente.
- Nessun vino con piatti dal forte gusto di aceto o limone, con i pesci in scatola, gli agrumi, le verdure crude, il gelato.
- Con la cucina etnica è meglio servire le bevande tradizionali come tè (India, Cina) e saké (Giappone, Cina), o un bianco aromatico e dal sapore caldo. La cucina cinese in genere ama molto la birra.
Scegliamo con cura i vini giusti per la nostra tavola…
■ Rosso leggero o rosato giovane con i salumi dell’antipasto.
■ Per i primi asciutti di pasta e riso, a seconda del condimento o del ripieno: bianco secco se di verdure o pesce, rosato o rosso giovane con carne e funghi.
■ Con le minestre in brodo lo stesso vino servito con l’antipasto
■ Bianco secco con il pesce: vino morbido con quello lessato, profumato con i frutti di mare e più corposo con grigliate e frittura.
■ Pesce in umido e zuppe preferiscono un rosato o un rosso giovane.
■ Per il pollame un bianco secco corposo, mentre per le altre carni bianche è meglio un rosso giovane.
■ Per le carni rosse e la cacciagione vino rosso di buon corpo, anche invecchiato, eventualmente lo stesso utilizzato per la cottura.
■ Con le verdure cotte e le torte salate un rosato corposo o un rosso molto giovane.
■ Con i formaggi freschi un bianco morbido, per gli erborinati un rosso di buon corpo e per quelli a sapore deciso un rosso di gran corpo o addirittura liquoroso.
■ Con i dolci, anche con cioccolato, un bianco aromatico o dolce o uno spumante semisecco o, con le torte e la frutta secca, un passito o in vino liquoroso, bianco o rosso purché dolci.