SHOP ONLINE
Assistenza allo Shop 0733 470133

Uva e Cuore

Ricca di zuccheri e di antiossidanti, la frutta cara a Bacco è studiata per una nuova interessante proprietà: un effetto fluidificante sul sangue, utile nella prevenzione di alcune malattie cardiache, ecco perchè uva e cuore.

L’uva non figura tra i frutti più vitaminici. Bianchi o neri, gli acini sono poveri di caroteni e di vitamina e del gruppo B, e bisognerebbe mangiarne un chilo per coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina C. Ciò che caratterizza in positivo il frutto di Bacco è piuttosto la grande ricchezza di potassio, un sale minerale che viene disperso in abbondanza con il sudore e la cui carenza può essere all’origine di crampi e astenia.  Altre qualità delle uve Moscato, Zibibbo, Italia e Americana sono custoditi soprattutto nella buccia. A questi pigmenti (tra i più studiati il rasveretrolo, ma ne sono stati individuati a decine) vengono attribuite preziose azioni antiossidanti e anti-radicali liberi, accreditate anche alle bevande che si ottengono con l’uva, dai succhi al vino.

Sotto i riflettori è però di recente giunta una nuova proprietà del frutto della vite, una potente azione fluidificante sul sangue.  In base ai risultati di questo studio, chi beve un paio di bicchieri di succo d’uva al giorno vedrebbe scorrere nelle proprie arterie un sangue più scorrevole, nel quale con meno probabilità si verifica quell’aggregazione delle piastrine (una delle componenti del sangue) che è tra i fattori scatenanti dell’infarto cardiaco.  La ricerca è stata condotta dal dotto John Folts, che negli anni Settanta fu tra i primi ad accorgersi di come l’acido acetilsalicilico, meglio conosciuto con il nome di aspirina, riuscisse a rendere più fluido il sangue e a diminuire l’aggregazione delle piastrine; ebbene, il succo d’uva sembra ancora più efficace dell’aspirina, e pare rallentare in misura quasi doppia la capacità di aggregazione delle piastrine del sangue. Il succo d’uva rosso sembra decisamente più protettivo di quello bianco, in quanto in gioco sono i pigmenti che danno il colore alla buccia dell’uva, che appartengono alla grande famiglia dei bioflavonoidi e che stiamo studiando in numerosi altri tipi di vegetali.  Positivo è anche il fatto che l’effetto del succo d’uva sembra prolungarsi per un paio di giorni.

vino rosso versato su caliceIl succo d’uva svolgerebbe in pratica un effetto simile a quello determinato da una regolare assunzione di vino rosso (nel quale sono presenti gli stessi bioflavonoidi usciti dalla buccia e dai graspi), ma senza l’alcol.  Negli Stati Uniti la notizia ha provocato un incremento nei consumi di succo d’uva, ma anche in Italia, considerata la stagione, è davvero utile mettere in tavola qualche grappolo d’uva.  Rossa, naturalmente.

Pregio allo stesso difetto nutrizionale dell’uva è poi la notevole quantità di zuccheri ‘semplici’, di rapida digestione e di pronto impiego, di cui è ricca l’uva. In pratica, gustarsi un grappolino di 100 grammi equivale ad assumere tre cucchiaini di zucchero.  Il che può andare bere per uno snack veloce e per ultimare un pasto leggero.

Va invece decisamente meno bene per chi ha problemi di diabete o è alle sue soglie, e incontra quindi difficoltà nel metabolizzare gli zuccheri ‘semplici’ presenti soprattutto nella frutta e nei dolci. Se si ha la tendenza ad avere il sangue un po’ troppo ‘dolce’, dunque, bisogna avere l’accortezza di non esagerare con i grappoli e di non mangiarli a digiuno, bensì al termine di un pasto, allorché la velocità di assorbimento degli zuccheri si riduce sensibilmente.

Scrivi un commento

'

Articoli più letti

Newsletter

Inserisci la tua email per ricevere le ultime novità e le offerte di I Like Shopping!