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Vino Rosato e Chiaretto

Vino Rosato e Chiaretto, non sono vini ‘minori’ come crede qualcuno, ma hanno personalità e caratteri propri.

vino bianco e rosato

UNA VINIFICAZIONE PARTICOLARE

Non sono dei vini rossi poco colorati o dei bianchi macchiati. I vini rosati e chiaretti (i termini sono sinonimi) hanno invece una nobiltà tutta loro, che parte da una particolare tecnica: la vinificazione in bianco (cioè senza contatto fra uva e vinacce, che produrrebbe vino rosso) delle uve a bacca nera. Si ottengono così vini di colore dal rosa quasi ambrato al rosa pallido, con scarsa componente tannica e ottimi aromi e sentori di frutta.

I rosati italiani che godono della DOC (Denominazione d’Origine Controllata) sono più di cento, e le zone di produzione abbastanza delimitate: a Nord Trentino-Alto Adige (fra i più apprezzati il Lagrein e il Teroldego), Friuli (Aquileia, Colli orientali, Grave), Veneto (Bardolino, Garda) e Lombardia (Chiaretto del Garda, Colli mantovani, Colli tortonesi, spumanti rosati di Franciacorta); a Sud Abruzzo (Montepulciano cerasuolo), Puglia (Alezio, Salice salentino) e Calabria (Cirò, Lamezia, Savuto). In genere i rosati del Nord sono più leggeri e morbidi, quelli del Sud più corposi e di maggior gradazione alcolica.

MA QUANDO BERLI?

C’è chi ama solo un buon chiaretto o rosato come aperitivo. Ed è giusto, perché sono accompagnamento ideale agli stuzzichini pre pasto. Ma un Lagrein, un Teroldego o un Montepulciano si sposano perfettamente con tutti i primi leggeri, in particolare quelli con condimenti a base di pesce o crostacei. E i rosati meridionali sono ideali per zuppe e brodetti di pesce. Così amano i chiaretti i pesci fritti, al forno o in carpione, in particolare il Chiaretto del Garda è il vino ideale per ogni pesce d’acqua dolce. Con la carne è sempre meglio il vino rosso, ma le carni bianche non disdegnano un buon rosato corposo e fruttato. E attenzione, siamo nella stagione dei funghi, cibi deliziosi ma di difficile accostamento: che però amano particolarmente vini di scarsa acidità e tannino: i rosati, appunto.

MORBIDO, DELICATO, fruttato, un buon chiaretto o rosato deve essere bevuto fresco ma non freddo in un bicchiere che permetta all’olfatto di coglierne tutti gli aromi: di cristallo, a gambo lungo e con bocca non troppo larga.

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